Al via in Egitto il summit internazionale sull'Iraq
La comunità internazionale aggiunge un nuovo capitolo agli sforzi per promuovere la
pace in Iraq: si è aperta stamani in Egitto, a Sharm el Sheik, la Conferenza internazionale
sul Paese del Golfo. Partecipano al convegno delegazioni di Paesi confinanti, rappresentanti
degli Stati membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e del G8. Per la
prima volta, prendono parte alle trattative anche i ministri degli Esteri di Siria
e Iran. L’auspicio, rafforzato dall’incontro dal segretario di Stato americano Condolezza
Rice con il suo omologo siriano Walid Mouallem, è che il vertice si riveli l’inizio
di una nuova via diplomatica in grado di accelerare il processo di pace nell’intera
regione. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Secondo alcuni
osservatori, rimangono molte incognite sull’esito di questa riunione. Ce ne parla
Margherita Paolini, coordinatrice scientifica della rivista geopolitica Limes ed esperta
di questioni irachene, intervistata da Giada Aquilino:
E mentre
a Sharm el Sheikh si cerca di tracciare la strada per il futuro dell’Iraq, nel Paese
del Golfo si continua a morire. Un razzo ha violato la ''zona verde'' di Baghdad,
il quartiere fortificato dove si trovano le ambasciate straniere e molti uffici del
governo. Quattro contractor filippini sono rimasti uccisi. Intanto il portavoce del
ministero degli interni iracheno ha annunciato “l'uccisione del terrorista Abu Omar
al Baghdadi, capo del cosiddetto Stato islamico in Iraq”, emiro di una alleanza di
gruppi terroristici sunniti capeggiata da al Qaida.