Giornata conclusiva al Meeting di Pompei. La testimonianza di Claudia Koll
“Siete la speranza, il futuro, il domani”: con queste parole mons. Carlo Liberati,
vescovo-prelato di Pompei, ha salutato le migliaia di ragazzi che hanno partecipato
in questi giorni al 21.mo Meeting internazionale dei giovani. Il raduno, che prepara
ogni anno alle Giornate mondiali della gioventù, ha voluto lanciare un messaggio contro
la violenza ed offrire testimonianze di amore. Il servizio da Pompei di Tiziana Campisi.
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“Saremo
testimoni di pace per questa nostra umanità” hanno cantato diverse volte i giovani,
rivolgendo queste parole al Papa. Per augurargli “buon compleanno” hanno dedicato
a Benedetto XVI una canzone parafrasando la sua età: “Ottanta voglia di vivere”. Ai
giovani hanno parlato religiosi, artisti e musicisti. Una vera e propria ovazione
ha accolto il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli. “Riempitevi di amore
di Gesù Cristo, di questa forza prorompente che è Dio”, ha detto il porporato ai giovani,
esortandoli a rinnovare la società, a seminare la speranza, ad essere evangelizzatori
e missionari.
Il cardinale Sepe si è intrattenuto con i giovani, chiedendo
loro di donare alla Chiesa la capacità di amare, quella stessa che loro possiedono.
Poi ha lasciato la parola al prof. Andrea Riccardi. Il fondatore della Comunità di
Sant’Egidio ha invitato i giovani ad avere più attenzione per i poveri e i deboli
e li ha esortati a pretendere di vivere nella pace.
Tra le diverse iniziative
legate alle 21.mo Meeting di Pompei, quella degli SMS da inviare al 333.7646420 al
Papa. Gli auguri, le domande e le riflessioni saranno raccolte in un volume da donare
a Benedetto XVI. Antonella ci confida cosa ha scritto al Santo Padre:
R. –
Io gli ho scritto che è sotto gli occhi di tutti come in questo momento c’è una grande
mancanza di amore. Ma nonostante tutto io credo fermamente nella rinascita spirituale
dei giovani e gli ho augurato soprattutto che lui possa essere testimone di questa
grande rinascita di cui noi saremo protagonisti.
D. – Antonella, come stai
vivendo questa giornata?
R. – Questa è una giornata tutta particolare. C’è
un’aria di festa e di grande aggregazione. Spero che tutti noi giovani, insieme, con
le nostre anime e con i nostri cuori daremo una grande testimonianza di amore, di
pace e di speranza per questa città, che è Pompei.
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Tra gli
ospiti di questa edizione anche l’attrice Claudia Koll. Tiziana Campisi le ha chiesto
di raccontarsi ai nostri microfoni:
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R.
- Dopo la cresima, ho smesso di frequentare la Chiesa e il mondo mi ha in qualche
modo attirata. Ho cominciato quindi a vivere come vivono molte persone che frequentano
la Chiesa e che sono totalmente incoscienti. Volevo fare l’attrice a tutti i costi:
il mondo dello spettacolo mi ha usata e il mondo “usa” in generale quando c’è la nostra
debolezza e anzi ci colpisce proprio là dove siamo deboli, quando abbiamo un grande
desiderio di amore. Con questa sete di amore mi sono fatta coinvolgere spesso in storie
sbagliate; proprio per la sete di amore che mi spingeva, sete anche di verità, ho
cominciato a studiare recitazione seriamente; mi interessava essere vera, provare
forti emozioni. Desiderio di amore profondo e di verità sono i desideri del cuore
di ciascuno di noi, ma mi sono ritrovata a fare scelte sbagliate perché nessuno veramente
mi ha insegnato a vivere.
D. – In quel periodo qual era il suo stato d’animo?
R.
– Inquieto, non mi bastava mai niente, non ero contenta di niente veramente, cercavo
sempre qualcosa di più. Poi nessuno mi aveva insegnato la fedeltà e quindi non ero
fedele e non sapevo neanche gestire l’amore, non sapevo amare.
D. – Cosa l’ha
portata poi alla “Via, alla Verità e alla Vita”?
R. – Scoprire che il Signore
mi veniva in aiuto nonostante la mia condizione di grande peccatrice. Avendo fatto
veramente molti peccati, avendo ferito molto il cuore di Dio, ho sentito che comunque
Lui, nel momento in cui io avevo bisogno e chiedevo aiuto, mi veniva in soccorso.
D.
– Oggi chi è Claudia Koll?
R. – Un segno della misericordia di Dio, di questo
grande amore che ha il Signore per ciascuno di noi, e quindi mi sento di cantare in
eterno le lodi di Dio che è un Dio amore e che veramente ho sentito vicino nella sofferenza.
Allora, mi sento di dire ai giovani che devono cercare il Signore, di non fingere
che il problema non esiste. Dio bisogna cercarlo veramente con tutto il cuore, poi
è Lui a mostrarsi a chi ne ha un desiderio profondo, a chi cerca la verità. Occorre
fare verità nella propria vita perché è un mondo, questo, che ci spinge ad essere
ipocriti, a non avere il coraggio della verità, che ci spinge al compromesso. E invece
tutto questo ci uccide dentro, ci toglie luce, ci toglie forza. Bisogna cercare l’amore
vero: come si fa a trovare l’amore vero? Bisogna innanzitutto cercare Dio, mettersi
sotto la sua protezione, e poi tutto il resto va a posto da sé, perché il Signore,
piano piano, fa un’opera meravigliosa nella vita di ciascuno di noi.
D. – Saprebbe
trovare una frase, un motto da indicare ai giovani di oggi?
R.- “Gesù, confido
in Te”. Avere fiducia nella tenerezza di Dio, nell’aiuto di Dio, nel suo amore che
copre ogni peccato. Fidarsi del sostegno di Dio. Noi siamo deboli e la nostra forza
è Cristo.