2007-04-30 15:22:27

Nel documento conclusivo della 93.ma plenaria dei vescovi argentini, le sfide del Paese, in vista delle prossime elezioni 


“Occorre che tutti gli argentini, soprattutto i cristiani, scoprano meglio ancora la propria vocazione al servizio del bene comune, passando dall’essere ‘abitanti’ all’essere ‘cittadini’, corresponsabili della vita sociale e politica, aiutati dagli insegnamenti della Dottrina sociale della Chiesa”: lo affermano i vescovi argentini nel documento conclusivo della loro 93.ma Assemblea plenaria. I presuli riflettono sul futuro processo elettorale, che porterà al rinnovo delle più altre cariche dello Stato. Questo appuntamento, dicono, “esige un serio esame dell’impegno sociale di ciascuno”, per determinare il modo migliore per adempiere “ai propri doveri” e alla difesa “dei propri diritti”. “Ciò - aggiungono - impegna i candidati, ma anche gli elettori, a esaminare seriamente la dimensione etica delle proposte e delle scelte”. D’altra parte - scrivono i presuli - c’è anche la sfida della trasparenza e l’abbandono “delle pratiche demagogiche e clientelari”. I presuli si concentrano, poi, sulle grandi sfide della società argentina: la vita, “primo dei diritti umani”, da difendere sempre in ogni stadio del suo sviluppo, e la famiglia “fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna”, da ritenere senza equivoci “la cellula basica della società e prima responsabile dell’educazione dei figli”. Anche la difesa e la realizzazione del bene comune fa parte di queste priorità, come pure il rifiuto dell’esclusione sociale. Nonostante i progressi nell’ambito della crescita economica, i vescovi ricordano che nel Paese c’è povertà e iniquità. “Una società - sottolineano - non cresce soltanto quando si rinforza la sua economia: cresce soprattutto quando aumenta la sua capacità di dialogo e la sua abilità per costruire consenso attorno al bene comune”. Infine, viene ribadito il grande compito della riconciliazione, evidenziando che ancora c’è molta “frammentazione”, accompagnata spesso da “impunità, scontri e risentimenti”. “Va ricordato - conclude il documento - ciò che il Papa ci ha detto per ribadire che le condizioni per stabilire la pace sono il ripristino della giustizia, della riconciliazione e del perdono”. (A cura di Luis Badilla) 







All the contents on this site are copyrighted ©.