In migliaia a Pompei per il XXI Meeting dei giovani. Mons. Liberati: vogliamo dire
al mondo che Dio è amore
Migliaia di ragazzi provenienti da tutta Italia sono arrivati a Pompei per partecipare
alla XXI edizione del Meeting dei Giovani che inizia questa sera per concludersi il
primo maggio. Il Meeting propone momenti di riflessione, testimonianza, preghiera,
cultura, musica e spettacolo. Ma quale messaggio vuole lanciare quest'anno? Giovanni
Peduto lo ha chiesto al vescovo-prelato di Pompei, mons. Carlo Liberati:
********** R.
– Noi ci richiamiamo al messaggio iniziale e fondante del Pontificato di Benedetto
XVI: ‘Amatevi come io vi ho amati’. Noi vogliamo proprio lanciare questo messaggio
assoluto a tutti i giovani d’Italia, d’Europa e del mondo: ‘Amatevi come io vi ho
amati’. Questo incontro è significativo perché noi vogliamo dare speranza ai giovani
del nostro tempo, molto spesso incompresi agli occhi di una società segnata da ritmi
frenetici della vita e che non ha tempo per interessarsi della loro crescita umana
e spirituale. Il Meeting dei giovani quindi è un’iniziativa del nostro Santuario della
Beata Vergine del Rosario di Pompei ed è un grande momento di aggregazione giovanile,
di vita ecclesiale, di testimonianza e anche una concreta esperienza culturale e di
solidarietà.
D. - Ci sono iniziative concrete legate
al Meeting?
R. - L’elemento caratterizzante del Meeting,
in continuità con il carisma del fondatore della nuova Pompei, il beato Bartolo Longo,
è la solidarietà secondo il motto: “Nella città della carità, per la carità del mondo”.
Adesso stiamo facendo questo: l’iniziativa a Pompei per la pace e i bambini promossa
dal nostro Santuario per l’attuazione di diversi progetti in Italia, nelle Filippine,
in India, in Africa, a favore dell’infanzia violata e negata. In questo momento, vorremmo
costruire alcune unità abitative presso il villaggio di Kottuvally, Kerala, in India,
dove le nostre suore missionarie, le suore missionarie domenicane del Santo Rosario,
sono impegnate già da anni in un programma di promozione umana e sociale a favore
della popolazione locale, in modo particolare dei bambini con un programma di alfabetizzazione,
un programma di educazione progressiva, un programma di crescita umana e di venire
incontro a tutte le loro necessità, materiali e spirituali.
D.
- Qual è l’esperienza di questi Meeting?
R. – Non
dimentichiamoci che lo Stato italiano – non è questa un’accusa ma è una constatazione
– non fa abbastanza per il mondo dell’educazione, per il mondo della scuola; c’è troppa
svogliatezza in giro, troppa mediocrità, troppa superficialità. Noi vogliamo un mondo
migliore basato su una gioventù più consapevole del suo ruolo, più forte nelle sue
aspirazioni e anche più idealista nei traguardi che vuole raggiungere.