Benedetto XVI ai vescovi siro-cattolici: siate uniti e vincete le insidie attuali
con una testimonianza di coraggio e fraternità
In un’epoca in cui il messaggio del Vangelo è insidiato, è importante ricercare l’unità
e la riconciliazione - primi fra tutti con il Papa e con i fratelli nell’episcopato
- perché è lì, “nel dono dell’amore condiviso” che si trova “il segreto dell’efficacia
apostolica”. E’ questa, in sostanza, l’esortazione con la quale Benedetto XVI ha accolto
i partecipanti al Sinodo straordinario della Chiesa siro-cattolica, con i quali poi
il Papa si è intrattenuto a pranzo nella Domus Sanctae Marthae. Benedetto XVI
ha anche affrontato i problemi di una minoranza ecclesiale sparsa nei Paesi mediorientali.
Il servizio di Alessandro De Carolis: **********
Le
bombe dell’Iraq, la volatilità dei rapporti che intercorrono fra Israele, Siria, Libano.
E’ l’orizzonte nebuloso nel quale si muove la Chiesa siro-cattolica, diffusa in Medio
Oriente ma anche nella diaspora, specie negli Stati Uniti. Benedetto XVI si è rivolto
a Sua Beatitudine, il Patriarca di Antiochia dei Siri, Ignazio Pietro VIII Abdel Ahad,
e ai 13 vescovi partecipanti al Sinodo straordinario mostrando grande partecipazione
per le difficoltà che comporta la quotidianità dei cattolici in quelle aree: “À
notre époque, il y a tant de défis… Nella nostra epoca sono tante
le sfide che devono affrontare le comunità cristiane in tutte le parti del mondo,
mentre numerosi pericoli e trappole rischiano di camuffare i valori del Vangelo. Per
quanto riguarda la vostra Chiesa, le violenze ed i conflitti che segnano una parte
del gregge che vi è affidato costituiscono difficoltà supplementari che mettono ancora
più in pericolo non soltanto il fatto di vivere insieme in pace, ma anche la vita
delle persone. In queste situazioni, è importante che la comunità ecclesiale siro-cattolica
possa annunciare il Vangelo con forza, promuovere una pastorale adeguata alle sfide
della post-modernità ed offrire un esempio luminoso d’unità in un mondo frazionato
e diviso”.
Il Sinodo straordinario, che termina domani dopo tre giorni
di lavoro è servito a riflettere, ha proseguito Benedetto XVI, sui mezzi necessari
per “superare gli ostacoli che impediscono lo svolgimento normale della vostra vita
ecclesiale”:
“C’est le ministère que le Seigneur vous a confié… È
il ministero che il Signore vi ha affidato nel suo gregge che lo esige – ha insistito
il Pontefice - è il bene della Chiesa siro-cattolica che lo esige. Lo esigono anche
la situazione particolare che vive il Medio Oriente e la testimonianza che, nella
loro unità, le Chiese cattoliche possono dare”.
Benedetto XVI ha concluso
ricordando come le Chiese orientali giochino un “ruolo particolare” nel cammino ecumenico.
Un cammino che si intreccia anche con il dialogo interreligioso, ha ricordato il Papa,
invitando la Chiesa siro-cattolica a proseguire oggi, “con entusiasmo, con fiducia
e con perseveranza”, l’azione missionaria che duemila anni fa iniziò l’apostolo Paolo.
Il Patriarca e i vescovi siro-cattolici, informa un comunicato, "hanno ringraziato
il Santo Padre per la sollecitudine dimostrata verso la loro Chiesa diffusa nel Medio
Oriente e in altre parti del mondo, per l’appoggio e il sostegno espresso più volte
e recentemente nella Lettera indirizzata ai cattolici della tanto provata Regione
Medio-Orientale, ed hanno rinnovato la loro profonda comunione con la Sede Apostolica".