Presentate ai media le linee-guida del Sinodo dei vescovi convocato dal Papa per l'ottobre
2008 sul tema della Parola di Dio
Si è svolta stamane nella Sala Stampa della Santa Sede, la presentazione ai giornalisti
dei Lineamenta del prossimo Sinodo dei vescovi, il primo convocato da Benedetto XVI,
che si terrà in Vaticano nell’ottobre 2008 e tratterà del tema della Parola di Dio
in rapporto alla vita e alla missione della Chiesa. Ma, su richiesta dei giornalisti,
il segretario generale del Sinodo, l’arcivescovo Nikola Eterović, si è soffermato
con dovizia di particolari anche sulla riforma del Sinodo stesso, così come emerge
da un recente documento ufficiale vaticano. Per i particolari, il servizio di Alessandro
De Carolis.
**********
A
quarant’anni dalla Dei Verbum, la Costituzione del Vaticano II che rifletté sulla
Rivelazione divina e sui modi di trasmetterla, la Chiesa rileva tuttora “fenomeni
di ignoranza” sulla dottrina della Rivelazione stessa, un “notevole distacco di molti
cristiani dalla Bibbia, “un permanente rischio di un uso non corretto” della Sacra
Scrittura. Sono alcuni dei motivi che hanno spinto i vescovi di tutto il mondo a chiedere
al Papa un Sinodo che trattasse della “Parola di Dio nella vita e nella missione della
Chiesa”. Lo ha ribadito questa mattina il segretario generale del Sinodo dei vescovi,
l’arcivescovo Nikola Eterović, durante la conferenza stampa di presentazione dei Lineamenta,
ovvero delle linee-guida lungo le quali si sta sviluppando la preparazione della XII
Assemblea generale del Sinodo, che si svolgerà dal 5 al 26 ottobre del prossimo anno.
Benedetto XVI, anche nella sua veste di esperto teologo, ha molto a cuore il tema
della riscoperta della Parola di Dio e in molte circostanze, ha ricordato il segretario
generale del Sinodo, ha insistito sulla necessità di “promuovere una pastorale robusta
e credibile della Parola di Dio” per un rinnovamento che sia non solo teologico, ma
anche liturgico e catechistico. Una necessità, ha rilevato mons. Eterović, diretta
non solo ad aumentare la consapevolezza del popolo cristiano, ma anche a meglio favorire
i rapporti ecumenici, interreligiosi e con il mondo delle scienze. Soffermandosi su
un dato, quello della diffusione della Bibbia, mons. Eterović ha osservato:
“Noi
cristiani – parlo anche a nome di altri fratelli nella fede – non siamo ancora soddisfatti,
perché secondo l’Alleanza biblica universale del 2004, la Bibbia sarebbe stata tradotta
per intero o parzialmente in 2.355 lingue, mentre le lingue del mondo sarebbero fino
a 6.700, di cui 3.000 quelle principali. Dunque, la Bibbia neanche parzialmente è
ancora tradotta in tutte le lingue del mondo”.
Mons. Eterović ha poi riaffermato
che alla Chiesa “spetta il compito d’interpretare la Parola di Dio”, con il contributo
delle scienze umane ma evitando i “rischi dell’interpretazione arbitraria e riduttiva”
delle Scritture, con le possibili derive di letture fondamentalistiche o ideologizzate.
E lo stesso ha fatto mons. Fortunato Frezza, sottosegretario del Sinodo, soffermandosi
in particolare sull’aspetto dell’approfondimeto teologico della Bibbia:
“L’unità
interiore della Scrittura e i metodi di studio, come l’esegesi storico-critica o l’esegesi
canonica (…) sono strumenti adeguati alla ragionevolezza della ricerca da una parte,
ma anche dichiaratamente intesi all’adesione a lettera e spirito della Rivelazione
scritta. La Bibbia, Libro di libri, nella sua veste umana non può essere né esposta
ad un superficiale volontarismo, che offenderebbe e la ragione e la fede, né defraudata
della sua interiore consistenza”.
Infine, il tema della riforma del Sinodo
dei vescovi, sollecitato dai giornalisti in Sala Stampa. Sulla scorta di quanto pubblicato
sul volume n. 10 dell’Acta Apostolicae Sedis del 6 ottobre 2006, mons. Eterović ha
rivelato che la Segreteria generale del Sinodo sta preparando una pubblicazione bilingue,
in latino ed in italiano, che riporta alcune delle novità volute dal Papa, alcune
delle quali già sperimentate nel Sinodo sull’Eucaristia del 2005, come la riduzione
da 4 a 3 delle settimane di durata dei lavori, o la facoltà di intervento libero concessa
ai padri sinodali al termine di ogni assise giornaliera. Ma, modifiche a parte, non
si può parlare – ha detto mons. Eterović - di vera riforma per ciò che concerne la
possibilità, per il Sinodo, di oltrepassare la propria funzione consultiva, a servizio
del Papa, per approdare ad una funzione deliberativa:
“L’aggiornamento dell’ordinamento
del Sinodo dei vescovi si imponeva dopo 40 anni della sua esistenza e il motivo principale
era un po’ di armonizzare le norme del Sinodo con il nuovo Codice di diritto canonico
e con i Canoni delle Chiese cattoliche orientali, ovviamente riflettendo sulla prassi
sinodale che si è sviluppata durante questi 40 anni. Non c’è una novità vera e propria
in quanto già l’Apostolica sollicitudo del Servo di Dio, Paolo VI, parla negli stessi
termini quando dice che al Sinodo dei vescovi ‘spetta per sua natura il compito di
dare informazioni e consigli. Potrà anche godere di potestà deliberativa quando questa
gli sarà stata conferita dal Romano Pontefice al quale spetta, in tal caso, ratificare
la decisione del Sinodo’.