Vescovi-Nazionale cantanti: 3 a 1. Ma vincono i giovani di Scampia
Una selezione composta da vescovi e giovani ha battuto ieri ad Ancona per 3 a 1 la
nazionale cantanti. L’iniziativa di pastorale giovanile della CEI “In campo per la
legalità”, giocata allo stadio Del Conero davanti a 10mila spettatori, ha registrato
una doppietta di mons. Claudio Giuliodori, neo vescovo di Macerata, già portavoce
della Conferenza episcopale italiana. In campo per la legalità, tra i cantanti, c’erano,
Giulio Rapetti, in arte Mogol, Luca Barbarossa, Gianni Morandi, Enrico Ruggeri, gli
attori Raul Bova e Neri Marcorè. Per la rappresentativa giovanile dell’Agorà sono
scesi in campo mons. Edoardo Menichelli, vescovo di Ancona-Osimo e mons. Giancarlo
Vecerrica, vescovo di Fabriano-Matelica, ai microfoni di Luca Collodi:
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R. - Li abbiamo battuti, perché avevamo un vescovo che è un grande giocatore
di calcio, mons. Giuliodori, che ha segnato due gol, uno meglio dell’altro.
D.
– Mons. Vecerrica, qualcuno dice che lei prima di scendere in campo si è allenato?
R.
– Sì, il mister ci ha allenato e mi richiamava, perchè chiedeva che ci mettessimo
tutto il nostro impegno. E anch’io ho cercato di farlo con responsabilità e mi sono
allenato. Il risultato non c’è stato, perché io volevo fare un gol, ma non ci sono
riuscito.
D. – Mons. Vecerrica, in quale ruolo giocava
lei?
R. – Ala destra. Mons. Giuliodori, in attacco,
ha fatto delle uscite davvero straordinarie che hanno suscitato continui applausi.
E' partito dal centrocampo, è riuscito ad evitare tutti e ha fatto gol!
D.
– Qual è il significato di avere quattro vescovi in un campo di calcio che giocano
a pallone?
R. – Il Papa quando ha radunato i vescovi
a Colonia, per la Giornata mondiale dei giovani, due anni fa, ci ha detto: “Voi vescovi
dovete stare davanti ai giovani, essere una guida, essere di esempio”. Noi siamo chiamati
a stare sempre davanti ai giovani, a dare l’esempio, ad indicare una strada e a giocarci
la nostra vita e questa testimonianza di guida, di esempio e di impegno, in prima
persona, ha un valore fortemente educativo.
D. –
Un valore anche di legalità. Così aveva chiesto anche l’arcivescovo di Napoli, il
cardinale Sepe?
R. – Sì, perché il risultato economico
della partita è andato tutto per l’acquisto di un pulmino per i ragazzi di Scampia,
che hanno consegnato i loro coltelli per bruciarli e farci delle falci. Il pulmino
servirà per coordinare questa esperienza nuova dei giovani di Napoli.