Il Papa sui cambiamenti climatici: promuovere stili di vita improntati alle reali
esigenze di progresso sostenibile dei popoli
Il Papa invita a promuovere “stili di vita, modelli di produzione e consumo improntati
al rispetto del creato e alle reali esigenze di progresso sostenibile dei popoli,
tenendo conto della destinazione universale dei beni, come ripetutamente ribadito
dalla Dottrina sociale della Chiesa”. L’appello di Benedetto XVI è contenuto nel
telegramma, a firma del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, inviato al
seminario promosso oggi e domani a Roma dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace
sul tema “Cambiamenti climatici e sviluppo”. Il Papa esprime il suo “vivo apprezzamento
per l’iniziativa volta ad approfondire problematiche di rilevante importanza ambientale,
etica, economica, sociale e politica con ripercussioni incidenti soprattutto sui
settori più deboli della società”.
Partecipano al seminario 80 studiosi ed
esperti di 20 Paesi dei cinque continenti: cercheranno di chiarire le complesse questioni
riguardanti i cambiamenti climatici, da tempo oggetto di appassionate dispute tra
gli scienziati e di preoccupata attenzione di un’opinione pubblica troppo spesso disorientata.
Aprendo i lavori del Seminario il presidente del Pontificio Consiglio della
Giustizia e della Pace, cardinale Renato Martino, ha auspicato che “in un clima di
serenità e compostezza, l’assise favorisca uno scambio fruttuoso di esperienze, un
dialogo approfondito e una ricerca disinteressata”. Sul necessario equilibrio da realizzare
tra le esigenze della tutela ambientale e quelle dello sviluppo dei popoli più bisognosi,
la Dottrina sociale della Chiesa – secondo il porporato – ha non poco da suggerire,
ricordando la lezione “molto pertinente e istruttiva” dei primi capitoli della Bibbia.
Il dominio dell’uomo sul creato, voluto da Dio, non deve essere dispotico e dissennato.
L’uomo deve “coltivare e custodire” i beni creati. “Coltivare per sviluppare l’uomo,
tutto l’uomo, tutti gli uomini: questa la sfida – ha sottolineato il Presidente di
Giustizia e Pace – che abbiamo di fronte riflettendo sui mutamenti climatici”. Secondo
la Dottrina sociale della Chiesa contenuta nel relativo Compendio pubblicato dal Dicastero
vaticano, la tutela dell’ambiente anche in funzione dello sviluppo costituisce un
dovere comune e universale, nel rispetto di un bene collettivo e destinato a tutti.
In questo senso, consumatori e operatori industriali nei loro comportamenti sono chiamati
ad un maggiore senso di responsabilità.
Le relazioni della mattinata, in un
approccio storico, hanno approfondito la situazione di fatto dei cambiamenti climatici
oggi. L’ambasciatore francese per l’Ambiente, Laurent Stefanini, ha chiarito come,
quando e perché sorge il problema di tali mutamenti, mentre il ministro britannico
per l’Ambiente, l’Alimentazione e gli Affari Rurali, David Miliband, ha illustrato
la realtà dei cambiamenti climatici nel mondo, presentando la strategia del suo Governo
al riguardo. Il tedesco Stefan Rahmstorf, dell’Istituto Potsdam di ricerca sugli impatti
climatici, ha parlato della dinamica dei gas serra; l’italiano Antonino Zichichi,
presidente della Federazione Mondiale degli Scienziati, ha riferito sui modelli della
temperatura globale; e Shyam Notka, del Comitato nazionale della Guyana per i Cambiamenti
climatici, si è soffermato sulle foreste fluviali.