2007-04-26 11:44:17

Il Papa sui cambiamenti climatici: promuovere stili di vita improntati alle reali esigenze di progresso sostenibile dei popoli


Il Papa invita a promuovere “stili di vita, modelli di produzione e consumo improntati al rispetto del creato e alle reali esigenze di progresso sostenibile dei popoli, tenendo conto della destinazione universale dei beni, come ripetutamente ribadito dalla Dottrina sociale della Chiesa”. L’appello di Benedetto XVI è contenuto nel telegramma, a firma del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, inviato al seminario promosso oggi e domani a Roma dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace sul tema “Cambiamenti climatici e sviluppo”. Il Papa esprime il suo “vivo apprezzamento per l’iniziativa volta ad approfondire problematiche di rilevante importanza ambientale, etica, economica, sociale e politica con ripercussioni incidenti soprattutto sui settori più deboli della società”.

Partecipano al seminario 80 studiosi ed esperti di 20 Paesi dei cinque continenti: cercheranno di chiarire le complesse questioni riguardanti i cambiamenti climatici, da tempo oggetto di appassionate dispute tra gli scienziati e di preoccupata attenzione di un’opinione pubblica troppo spesso disorientata.

Aprendo i lavori del Seminario il presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, cardinale Renato Martino, ha auspicato che “in un clima di serenità e compostezza, l’assise favorisca uno scambio fruttuoso di esperienze, un dialogo approfondito e una ricerca disinteressata”. Sul necessario equilibrio da realizzare tra le esigenze della tutela ambientale e quelle dello sviluppo dei popoli più bisognosi, la Dottrina sociale della Chiesa – secondo il porporato – ha non poco da suggerire, ricordando la lezione “molto pertinente e istruttiva” dei primi capitoli della Bibbia. Il dominio dell’uomo sul creato, voluto da Dio, non deve essere dispotico e dissennato. L’uomo deve “coltivare e custodire” i beni creati. “Coltivare per sviluppare l’uomo, tutto l’uomo, tutti gli uomini: questa la sfida – ha sottolineato il Presidente di Giustizia e Pace – che abbiamo di fronte riflettendo sui mutamenti climatici”. Secondo la Dottrina sociale della Chiesa contenuta nel relativo Compendio pubblicato dal Dicastero vaticano, la tutela dell’ambiente anche in funzione dello sviluppo costituisce un dovere comune e universale, nel rispetto di un bene collettivo e destinato a tutti. In questo senso, consumatori e operatori industriali nei loro comportamenti sono chiamati ad un maggiore senso di responsabilità.

Le relazioni della mattinata, in un approccio storico, hanno approfondito la situazione di fatto dei cambiamenti climatici oggi. L’ambasciatore francese per l’Ambiente, Laurent Stefanini, ha chiarito come, quando e perché sorge il problema di tali mutamenti, mentre il ministro britannico per l’Ambiente, l’Alimentazione e gli Affari Rurali, David Miliband, ha illustrato la realtà dei cambiamenti climatici nel mondo, presentando la strategia del suo Governo al riguardo. Il tedesco Stefan Rahmstorf, dell’Istituto Potsdam di ricerca sugli impatti climatici, ha parlato della dinamica dei gas serra; l’italiano Antonino Zichichi, presidente della Federazione Mondiale degli Scienziati, ha riferito sui modelli della temperatura globale; e Shyam Notka, del Comitato nazionale della Guyana per i Cambiamenti climatici, si è soffermato sulle foreste fluviali.









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