I vescovi della Bolivia invitano i fedeli ad essere critici verso le scelte contrarie
ai valori evangelici
Con l’invito a vivere l’imminente V Conferenza generale dell’Episcopato latinoamericano
e caraibico, che sarà aperta da Benedetto XVI il 13 maggio ad Aparecida, in Brasile,
“come un grande evento di fede”, si sono chiusi ieri i lavori dell’Assemblea plenaria
dei vescovi della Bolivia. Nel documento “Cristo risorto, la nostra speranza” i presuli
esortano i fedeli a pregare affinché lo Spirito del Signore doni ai partecipanti la
saggezza necessaria per trovare le risposte alle sfide della Chiesa e della società
in America Latina. Il cardinale Julio Terrazas, arcivescovo di Santa Cruz e presidente
della Conferenza episcopale boliviana, nel suo discorso di apertura dell’Assemblea,
il 19 aprile, aveva ricordato che la Chiesa in America Latina ha il compito ineludibile
di “presentare Cristo Gesù, Via, Verità e Vita, alle generazioni di oggi, che vivono
nei processi di globalizzazione che implicano correnti di secolarizzazione, relativismo
etico morale ed un materialismo pratico generalizzato”. Nel documento pubblicato al
termine dell’Assemblea l’Episcopato boliviano si sofferma invece, in particolare,
sul futuro del Paese, analizzando le prospettive dell’Assemblea costituente che dovrebbe
disegnarne la nuova architettura istituzionale (e costituzionale) e le norme della
convivenza nazionale. I presuli sottolineano che “la nuova Costituzione si deve fondare
su principi, valori e diritti”, che possano far “nascere una nuova Bolivia, più fraterna
e pacifica, senza che le maggioranze impongano le loro visioni sulle minoranze e senza
il predominio degli interessi regionali, di settori o gruppi”. I vescovi hanno espresso
preoccupazione per gli scontri verificatisi nei mesi scorsi e per la poca efficienza
dell’Assemblea costituente, elementi che hanno seminato parecchi dubbi in diversi
settori sociali dove si dubita di poter giungere ad una felice conclusione. “I costituenti
hanno la grave responsabilità di superare le tensioni e lavorare in un clima di apertura,
dialogo, rispetto e unità, portando a compimento il compito loro affidato” sostengono
i vescovi. Di fronte alla realtà che la Bolivia sta vivendo, i presuli boliviani hanno
lanciato ai fedeli l’appello ad un impegno e ad una partecipazione attiva perchè vengano
garantiti i diritti fondamentali della persona, ed ancora ad essere critici verso
le scelte contrarie ai principi e ai valori evangelici”, esprimendo l’auspicio che
il processo costituente “si svolga in un clima di apertura, dialogo, rispetto e unità”.
(A cura di Luis Badilla)