2007-04-26 14:47:49

Da Benedetto XVI l’incoraggiamento a proseguire sulla via del dialogo ecumenico: ricevuti in Vaticano i membri della presidenza del Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa


Benedetto XVI ha ricevuto, stamani, i membri della presidenza del CCEE, il Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa, guidati dal cardinale presidente, Péter Erdö. L’udienza è avvenuta dopo la visita, nei giorni scorsi, di alcuni Dicasteri vaticani per riflettere sulle questioni dell’Europa e sui progetti del CCEE. Per l’occasione presso la Sala Marconi della nostra emittente, è stata organizzata una Conferenza stampa in cui sono state fornite informazioni sulle prossime iniziative europee promosse dal CCEE. Intervistato da Alessandro Gisotti, il segretario generale della CCEE, mons. Aldo Giordano si sofferma sul colloquio con il Papa e i prossimi appuntamenti di carattere ecumenico: RealAudioMP3

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R. – Certamente il Papa ha incoraggiato la riconciliazione tra i cristiani e quindi il discorso ecumenico. Abbiamo parlato del progetto dell’Assemblea ecumenica di Sibiu, che avremo a settembre. Abbiamo parlato del rapporto tra est ed ovest in Europa e, quindi, anche dell’importanza del rapporto tra le Chiese d’occidente e le Chiese dell’est, con la Chiesa ortodossa. Abbiamo parlato dell’Unione Europea e di come le Chiese debbano contribuire per questa Unione Europea, facendo passi all’interno e soprattutto cercando insieme di sostenere quei valori che sono importanti per l’Unione Europea.

 
D. – Guardando all’attività del CCEE, proprio in vista dell’importante appuntamento di Romania, quali sono i passi che porteranno a questo evento?

 
R. – Noi abbiamo impostato questo evento quasi come un pellegrinaggio. Quindi, abbiamo avuto una tappa a Roma, nel gennaio 2006, per conoscere più in profondità, dall’interno, la tradizione cattolica, con l’incontro con il Santo Padre. Abbiamo avuto un altro incontro nella città di Lutero, Wittemberg, in Germania, per conoscere meglio la tradizione della riforma. Abbiamo suggerito che a livello nazionale si realizzassero tanti incontri sul tema dell’assemblea “La luce di Cristo illumina tutti” e sappiamo di centinaia di incontri, che si realizzano anche in Paesi dove la situazione è difficile, come in Bulgaria. La tappa ultima sarà in un Paese a maggioranza ortodossa, dove verranno 2500 delegati ufficiali da tutti i Paesi e tutte le comunità cristiane.

 
D. – Quali sono le sue aspettative anche sulla scorta dell’esperienza? Com’è il clima nei confronti dell'appuntamento di Sibiu?

 
R. – Nella prima attesa, noi siamo capaci come cristiani di ripartire dal cuore del Vangelo e vedere quale novità ci sia nel cuore del Vangelo, per affrontare le grosse problematiche che abbiamo in Europa: dall’unificazione, alle migrazioni, al confronto con le religioni, al confronto dell’Europa con il mondo. Cosa ha da dirci il Vangelo in questo nuovo scenario mondiale, dove emergono Cina, India, ma dove per esempio c’è un’Africa che ha bisogno assoluto di solidarietà? Secondo scopo sono le persone che vivono quest’esperienza, sono queste migliaia di persone che possono vivere un’esperienza europea, un’esperienza globale del cristianesimo, interrogarsi insieme su questi temi. Noi speriamo che queste persone siano il vero messaggio vivente di Sibiu, che siano dei moltiplicatori.

 
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Dal canto suo, durante la conferenza stampa alla quale ha preso parte anche il vicepresidente del CCEE il cadinale Josip Bozanić, il cardinale Péter Erdö, ha presentato l’Incontro europeo dei docenti universitari, in programma a Roma dal 21 al 24 giugno prossimi. Il presidente del CCEE sottolinea l’importanza di un nuovo umanesimo per l’Europa: RealAudioMP3

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R. – Parleremo del nuovo umanesimo per l’Europa, di valori umani fondamentali da rappresentare, da difendere, da rinforzare anche nella vita pubblica del continente. Questo convegno importantissimo comprenderà anche conferenze scientifiche, incontri di livello sociale. E alla fine speriamo di avere anche un incontro con Sua Santità, che incoraggia molto questa nostra attività comune. Sicuramente i valori fondamentali non si difendono a livello politico, ma c’è anche un altro livello umano più profondo. Con gli uomini della scienza e della cultura stiamo svolgendo un dialogo approfondito e di anno in anno vediamo i segni di un’apertura sempre maggiore, che è una soddisfazione speciale per noi.

 
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