I funerali a Mosca di Boris Eltsin. Intervista a mons. Kondrusiewicz
Alla presenza di autorità russe e internazionali e migliaia di cittadini, nella cattedrale
moscovita di Cristo Salvatore, si sono svolti i funerali dell'ex presidente russo,
Boris Eltsin. Almeno 20 mila persone hanno reso omaggio per tutta la notte alla salma.
Da Mosca, il servizio di Chiaretta Zucconi:
**********
E’ iniziata con il messaggio del Patriarca Alessio II, letto dal metropolita
Juvenali, la solenne cerimonia funebre per Boris Eltsin, il primo funerale ortodosso
di Stato dal 1894. Un messaggio in cui viene sottolineato che l’ex presidente russo
dovette assumere importanti responsabilità per il Paese durante tempi difficili, ma
in cui il Patriarca ha anche ricordato la sua amicizia e i suoi incontri con Eltsin,
sempre franchi e sereni. “Sarà la storia a giudicare. Noi preghiamo per il suo riposo
eterno” ha affermato Alessio II, concludendo con un messaggio forte: “Per la prima
volta in 100 anni di storia le spoglie di un capo di Stato russo sono qui nel tempio
e noi preghiamo per lui”. Oggi la stampa locale ha dedicato molte pagine alla figura
del leader defunto, una figura complessa, che, ha detto Gorbaciov, ha fatto molto
bene, ma anche molto male. Gli osservatori lo descrivono come antigolpista e golpista,
liberista e difensore dei grandi gruppi oligarchici, filo-occidentale ma difensore
dello spirito russo: a rendergli omaggio nella cattedrale di Cristo Salvatore anche
quel Putin da lui scelto e che è stata la più grande discontinuità rispetto alle sue
politiche. L’ultimo atto, nel cimitero del monastero di Novodevichy,
dove Eltsin verrà tumulato accanto alle tombe dei grandi poeti, scrittori, musicisti
e cosmonauti russi.
Per Radio Vaticana da Mosca,
Chiaretta Zucconi.
**********
Ma che significato
ha avuto il periodo del governo di Boris Eltsin per la Chiesa in Russia? Josef
Polak, responsabile del programma polacco della Radio Vaticana, lo ha chiesto
all’arcivescovo della Madre di Dio a Mosca, Tadeusz Kondrusiewicz:
**********
R. – Boris Eltsin è stato il primo presidente dopo la caduta del comunismo
ed è il presidente che ha fatto di tutto per promuovere l’idea della democrazia. Anche
riguardo alla religione gli siamo molto, molto grati, perché durante la sua presidenza
la Chiesa ha potuto esercitare la libertà di culto. Il suo nome rimarrà nella storia
della Russia come il portatore della democrazia.
D.
– Alcuni sottolineano che lui fosse consapevole del fatto di non poter riuscire a
fare tutto quello che voleva. Quindi, alla fine del suo mandato ha chiesto scusa pubblicamente
per gli sbagli…
R. – Ogni uomo sbaglia, è naturale.
Ma dobbiamo dire che tante cose sono state fatte durante la sua presidenza. Lui aveva
veramente tanti nemici, che non volevano questi cambiamenti a favore della democrazia,
di un mercato aperto e libero, della libertà religiosa, della libertà dei mass media
e così via. Non è stato facile, ma lui ha realizzato questo passaggio. E dall’altra
parte, il fatto che abbia chiesto scusa, ci dice solo che era un grande uomo.
D.
– E’ stato il primo leader dell'era sovietica ad avere un funerale religioso. E’ il
segno dei cambiamenti in Russia?
R. – Sì. Durante
la sua presidenza è stata ricostruita questa Cattedrale. Ha visitato il Santo Padre
due volte e ha invitato Giovanni Paolo II a visitare la Russia. La cosa non è riuscita,
ma c’è stata la volontà di questo uomo. Oggi si vede che la nostra società, e non
solo la società russa, ma di tutta l’Europa e di tutto il mondo, senza i fondamenti
religiosi non può andare avanti. E uno dei significati del funerale di oggi è proprio
questo.