2007-04-24 12:07:35

Sacerdoti uniti all’Eucaristia e segno dell’unità della Chiesa: l’auspicio di Benedetto XVI nel suo Messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni di domenica prossima


Consapevolezza che la chiamata a seguire Dio nasce all’interno di una comunità stretta attorno all’Eucaristia e necessità di educare i futuri sacerdoti ad “un’autentica comunione ecclesiale”. Benedetto XVI ha dato un particolare risalto a questi due punti, affrontati nel suo Messaggio per la 44.ma Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, che la Chiesa celebrerà domenica prossima. Il contenuto del Messaggio nel servizio di Alessandro De Carolis: RealAudioMP3

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C’è un episodio, fra gli altri, nella Bibbia che ha fissato per sempre nell’immaginario spirituale l’idea della vocazione. E’ quando Dio chiama ripetutamente il giovane Samuele, il quale poi capirà il volere divino grazie all’aiuto di Eli. Ascolto, disponibilità, preghiera da parte di colui che riceve la chiamata, ma anche consiglio e accompagnamento da parte di chi quella chiamata deve custodire e irrobustire: sono le qualità basilari per la fioritura e lo sviluppo di una vocazione sacerdotale o religiosa. “Per promuovere le vocazioni - scrive Benedetto XVI nel Messaggio - è dunque importante una pastorale attenta al mistero della Chiesa-comunione, perché chi vive in una comunità ecclesiale concorde, corresponsabile, premurosa, impara certamente più facilmente a discernere la chiamata del Signore. La cura delle vocazioni esige pertanto una costante ‘educazione’ ad ascoltare la voce di Dio”. Il Papa ricorda di aver insistito su questo aspetto all’inizio del nuovo ciclo di catechesi del mercoledì, lo scorso anno, dedicato al rapporto fra Cristo e la Chiesa. Come nell’Antico Testamento - l’episodio di Samuele, ma anche quello di Mosè - anche nel Nuovo Testamento la chiamata a seguire Dio avviene “singolarmente” ed è mirata, osserva Benedetto XVI, a “collaborare in maniera più diretta con Lui alla realizzazione del suo disegno salvifico”. Dal punto di vista pastorale, prosegue il Papa, il Concilio Vaticano II e i successivi documenti magisteriali hanno posto in evidenza “l’importanza di educare i futuri presbiteri a un'autentica comunione ecclesiale”. E’ indispensabile - afferma il Pontefice - che all'interno del popolo cristiano ogni ministero e carisma sia orientato alla piena comunione, ed è compito del vescovo e dei presbiteri favorirla in armonia con ogni altra vocazione e servizio ecclesiali”. Lo stesso impegno è e deve essere comune ai religiosi e ai laici, distinti nei loro ministeri ma tutti uniti intorno all’Eucaristia, “fonte e culmine della vita della Chiesa”. Terminando la propria riflessione con un pensiero alla Madonna, pronta a dichiararsi “serva del Signore”, Benedetto XVI ne invoca l’intercessione perché - conclude - “non manchino all'interno del popolo cristiano i servitori della gioia divina: sacerdoti che, in comunione con i loro vescovi, annunzino fedelmente il Vangelo e celebrino i Sacramenti, si prendano cura del popolo di Dio, e siano pronti ad evangelizzare l’intera umanità”.
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