Sacerdoti uniti all’Eucaristia e segno dell’unità della Chiesa: l’auspicio di Benedetto
XVI nel suo Messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni di domenica
prossima
Consapevolezza che la chiamata a seguire Dio nasce all’interno di una comunità stretta
attorno all’Eucaristia e necessità di educare i futuri sacerdoti ad “un’autentica
comunione ecclesiale”. Benedetto XVI ha dato un particolare risalto a questi due punti,
affrontati nel suo Messaggio per la 44.ma Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni,
che la Chiesa celebrerà domenica prossima. Il contenuto del Messaggio nel servizio
di Alessandro De Carolis:
********** C’è
un episodio, fra gli altri, nella Bibbia che ha fissato per sempre nell’immaginario
spirituale l’idea della vocazione. E’ quando Dio chiama ripetutamente il giovane Samuele,
il quale poi capirà il volere divino grazie all’aiuto di Eli. Ascolto, disponibilità,
preghiera da parte di colui che riceve la chiamata, ma anche consiglio e accompagnamento
da parte di chi quella chiamata deve custodire e irrobustire: sono le qualità basilari
per la fioritura e lo sviluppo di una vocazione sacerdotale o religiosa. “Per promuovere
le vocazioni - scrive Benedetto XVI nel Messaggio - è dunque importante una pastorale
attenta al mistero della Chiesa-comunione, perché chi vive in una comunità ecclesiale
concorde, corresponsabile, premurosa, impara certamente più facilmente a discernere
la chiamata del Signore. La cura delle vocazioni esige pertanto una costante ‘educazione’
ad ascoltare la voce di Dio”. Il Papa ricorda di aver insistito su questo aspetto
all’inizio del nuovo ciclo di catechesi del mercoledì, lo scorso anno, dedicato al
rapporto fra Cristo e la Chiesa. Come nell’Antico Testamento - l’episodio di Samuele,
ma anche quello di Mosè - anche nel Nuovo Testamento la chiamata a seguire Dio avviene
“singolarmente” ed è mirata, osserva Benedetto XVI, a “collaborare in maniera più
diretta con Lui alla realizzazione del suo disegno salvifico”. Dal punto di vista
pastorale, prosegue il Papa, il Concilio Vaticano II e i successivi documenti magisteriali
hanno posto in evidenza “l’importanza di educare i futuri presbiteri a un'autentica
comunione ecclesiale”. E’ indispensabile - afferma il Pontefice - che all'interno
del popolo cristiano ogni ministero e carisma sia orientato alla piena comunione,
ed è compito del vescovo e dei presbiteri favorirla in armonia con ogni altra vocazione
e servizio ecclesiali”. Lo stesso impegno è e deve essere comune ai religiosi e ai
laici, distinti nei loro ministeri ma tutti uniti intorno all’Eucaristia, “fonte e
culmine della vita della Chiesa”. Terminando la propria riflessione con un pensiero
alla Madonna, pronta a dichiararsi “serva del Signore”, Benedetto XVI ne invoca l’intercessione
perché - conclude - “non manchino all'interno del popolo cristiano i servitori della
gioia divina: sacerdoti che, in comunione con i loro vescovi, annunzino fedelmente
il Vangelo e celebrino i Sacramenti, si prendano cura del popolo di Dio, e siano pronti
ad evangelizzare l’intera umanità”. **********