Seminario sui cambiamenti climatici in Vaticano il 26 e 27 aprile
Ha destato preoccupazione nell’opinione pubblica mondiale il grido d’allarme ecologico
lanciato nei giorni scorsi dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU, in base ad un Rapporto
di esperti ambientalisti. A loro giudizio il surriscaldamento globale del pianeta
non solo imporrebbe drastiche misure correttive a protezione dell’ambiente naturale,
ma rappresenterebbe anche una seria minaccia destabilizzante a livello internazionale.
D’altra parte, lo sviluppo dei Paesi arretrati, oltre a costituire un’imprescindibile
esigenza di giustizia sociale, è “il nuovo nome della pace” secondo la nota espressione
della Populorum Progressio di Paolo VI. Quale allora il rapporto tra cambiamenti
climatici e sviluppo, quale l’impatto economico, sociale, energetico di tali mutamenti,
quali le responsabilità che ne derivano ai vari livelli, nazionali e internazionali?
A questi interrogativi vuole tentare di rispondere un Seminario internazionale di
studio promosso in Vaticano dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace
presso la sua sede a Palazzo San Calisto, il 26 e 27 aprile prossimo, con la partecipazione
di eminenti personalità ed esperti in campo scientifico, economico, politico e pastorale.
L’assise si articolerà in quattro sessioni, a cominciare da un approfondito approccio
di rilevazione della realtà e delle cause dei cambiamenti climatici oggi, con relazioni
– tra gli altri – dell’ambasciatore francese per l’Ambiente, Laurent Stafanini, del
fisico italiano prof. Antonino Zichichi, rappresentante della Federazione Mondiale
degli Scienziati, e del ministro britannico per l’Ambiente, l’Alimentazione e gli
Affari Rurali, David Miliband, il quale presenterà la strategia britannica sui cambiamenti
climatici, rispondendo dopo l’intervento alle domande dei giornalisti. Seguirà, sempre
il primo giorno del Seminario, la sessione specifica su: “Cambiamenti climatici e
sviluppo”, con contributi - tra gli altri – del prof. Craig Idso, presidente del Centro
statunitense di Studio sull’Anidride Carbonica e i Cambiamenti Globali, e del prof.
Claudio Rafanelli del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma. Il 27 aprile,
si avrà al mattino la sessione su: “Cambiamenti climatici e responsabilità politiche”,
con la partecipazione - tra gli altri - di esponenti del governo argentino e di quello
polacco, e nel pomeriggio l’ultima sessione su: Cambiamenti climatici e compiti pastorali”,
con interventi di vari presuli cattolici di Germania, Inghilterra e Australia e anche
di un qualificato esponente del Consiglio Mondiale delle Chiese. I lavori del Seminario,
che saranno introdotti e conclusi dal presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia
e della Pace, cardinale Renato Martino, si svolgeranno a porte chiuse, ma i giornalisti
che ne avranno fatto richiesta potranno intervistare gli esperti durante le pause
di intervallo a metà mattina e metà pomeriggio (A cura di Paolo Scappucci).