In Francia accedono al ballottaggio per le presidenziali il neogollista Nicolas Sarkozy
e la socialista Ségolène Royal
In Francia sono stati resi noti i risultati delle presidenziali di ieri: il candidato
neogollista, Nicolas Sarkozy, ha conquistato il 31,18 per cento delle preferenze.
La socialista, Ségolène Royal, ha ottenuto invece il 25,87 per cento dei voti. Il
ballottaggio tra i due aspiranti capi di Stato si terrà il prossimo 6 maggio. A questo
punto, la partita si gioca sul fronte delle alleanze: conteranno, infatti, i voti
degli elettori dei due candidati rimasti fuori: Bayrou e Le Pen. Da Parigi, ci riferisce
Francesca Pierantozzi:
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Per la prima volta nella
storia di Francia, una donna potrebbe diventare presidente della Repubblica. La socialista
Ségolène Royal ha infatti superato il primo turno delle presidenziali, ottenendo il
25 per cento dei voti. Con circa il 30 per cento è arrivato al primo posto il neogollista
Nicolas Sarkozy. Ma, intanto, c’è già un record: è il tasso di partecipazione. L’affluenza
alle urne ha infatti sfiorato l’85 per cento. E’ la più alta nella storia delle presidenziali
della Quinta Repubblica. Distanziati gli altri due candidati che aspiravano ad arrivare
al ballottaggio, il centrista François Bayrou ha ottenuto il 18 per cento dei voti
e diventa ora l’arbitro della sfida tra destra e sinistra. Decisivi saranno, infatti,
ora i voti del suo elettorato. Perde voti l’estrema destra del leader del Fronte Nazionale,
Jean-Marie Le Pen, che si ferma all’11 per cento, 6 punti in meno rispetto al 2002.
La campagna per il secondo turno è già cominciata: Sarkozy ha rivolto un appello a
tutti i francesi, dicendo di voler realizzare un nuovo sogno francese e di voler proteggere
la Francia. Un appello all’unione anche da Ségolène Royal che ha invitato gli elettori
a ritrovarsi su un progetto che non è basato sulle paure. La Royal è sfavorita dai
sondaggi: l’ultimo ieri sera la dà sconfitta da Sarkozy con il 46 per cento dei voti,
contro il 54.
Francesca Pierantozzi, da Parigi,
per la Radio Vaticana.
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Sul ballottaggio del 6 maggio
ascoltiamo il commento di Domenico Quirico, corrispondente da Parigi del quotidiano
La Stampa, intervistato da Giada Aquilino:
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R. – Il nodo
centrale del secondo turno è ovviamente come sceglierà l’elettorato di Bayrou, quel
consistente 20 per cento che al primo turno ha rifiutato di allinearsi attorno allo
schieramento tradizionale, che è rappresentato a sinistra e a destra rispettivamente
da Royal e da Sarkozy. Un elettorato che Bayrou assolutamente non controlla, perché
lo ha scelto come strumento per cercare di spezzare quel dualismo così soffocante
che ha portato la Francia ad essere tra i Paesi più “immobili” d’Europa. Ma questo
tentativo non è riuscito: la Francia non vuole cambiare, vuole continuare ad essere
quello che è.
D. – E’ ancora presto per tracciare
un quadro delle alleanze?
R. – Credo che conteranno gli inviti a votare
per questo o quel candidato, ammesso che ci siano, perché in fondo credo che Bayrou
conservi una forte tentazione a cercare di mettere insieme questo terzo partito. Tutto
dipenderà poi da come si svolgerà il confronto nelle prossime due settimane, dal duello
televisivo che è previsto per il 2 maggio, dalle strategie e dai temi che i due candidati
sceglieranno.
D. – A proposito dei temi che Sarkozy
e Royal affronteranno, possiamo già inquadrare degli argomenti?
R. –
Sarkozy punterà sull’elemento di una Francia stanca dell’egualitarismo, che chiede
più vivacità e meno tasse, che non vuole servizi pubblici gratuiti per i disoccupati,
ma che vuole che lo Stato aiuti sostanzialmente quelli che hanno delle idee, che producono
di più. Dall’altra parte, l’elemento del “pericolo Sarkozy” sarà quello su cui insisteranno
moltissimo il partito socialista e Ségolène Royal.