Sabato e domenica il Papa a Vigevano e Pavia nel segno di Sant'Agostino
E’ ormai tutto pronto a Vigevano e Pavia dove domani e domenica il Papa giungerà per
la sua quarta visita pastorale in Italia. Benedetto XVI arriverà a Vigevano nel pomeriggio,
poco prima delle 17.00. Nella celebre Piazza Ducale della città lombarda celebrerà
la Santa Messa. In serata l’arrivo a Pavia, dove domenica mattina visiterà il Policlinico
"San Matteo" e presiederà la Messa negli Orti Borromaici. Nel pomeriggio incontrerà
il mondo della cultura all’Università e poi celebrerà i Vespri nella Basilica di San
Pietro in Ciel d’Oro: qui potrà pregare accanto all’Arca Marmorea dove sono conservate
le reliquie di Sant’Agostino. Ma veniamo alla prima tappa del viaggio, domani pomeriggio
a Vigevano. La diocesi ha invitato i fedeli a vivere questo storico evento alla luce
di una concreta carità. La nostra inviata Adriana Masotti ha intervistato il
vescovo della città, mons. Claudio Baggini:
********** R.
- Noi consideriamo la visita del Papa veramente come un dono di grazia perché, da
quando Vigevano è diocesi, è la prima volta che un Papa visita la nostra Chiesa. Sappiamo
che Gesù ha detto soltanto a Pietro ‘io ho pregato per te perchè tu possa confermare
nella fede i fratelli’, per noi c’è veramente questa attesa di una conferma nella
fede, di uno slancio a una vita più santa.
D. – Lei,
Eccellenza, ha voluto dare a questa visita un’impronta caritativa. Perchè?
R.
- E’ vero che noi dobbiamo prepararci con la preghiera, però la visita del Papa più
che una conclusione al periodo di preparazione deve essere proprio un inizio di ripresa
di vita cristiana e la vita cristiana si testimonia soprattutto con la carità perché
questo è un linguaggio che capiscono tutti, è proprio una conseguenza di uno stile
di vita nuovo più sobrio. Le famiglie cristiane dovrebbero raccogliere totalmente
la parola del Signore: ciò che non è necessario datelo a chi ne ha più bisogno, datelo
ai poveri perché così capiscono che siete medici e noi allora abbiamo interpellato
l’Obolo di San Pietro e seguendo le loro indicazioni abbiamo scelto un orfanotrofio
in Rwanda e in questa occasione, ma poi anche per l’avvenire, noi ci impegniamo a
sostenere quest’opera voluta dal Papa attraverso l’Obolo di San Pietro.
D.
- Non solo, Vigevano è famosa anche per le calzature e so che c'è stato un dono…
R.
- E’ stato un gesto specifico della città, questo consorzio si è dato da fare e sono
riusciti a donare circa 10.000 paia di scarpe per le popolazioni più bisognose.
D.
- Voi avete anche intenzione di intitolare un centro di accoglienza per immigrati
a Benedetto XVI. Ecco, l’immigrazione è una realtà importante nella sua diocesi?
R.
- E’ un fenomeno che va prendendo sempre più consistenza, noi abbiamo già istituito
centri di raccolta e attraverso la Caritas vogliamo prendere coscienza di queste nuove
povertà: ‘io ero forestiero e voi mi avete ospitato’.
D.
- Vuol dirci cosa si augura da questa, anche se breve, visita del Papa?
R.
- Vorrei invocare come grazia questo: il 21 aprile 1957 Pio XII consegnava a tutte
le Chiese l’enciclica Fidei donum perché le Chiese in un certo senso più dotate del
Clero e delle Istituzioni religiose venissero incontro alle Chiese più povere, specialmente
le Chiese dell’Africa, ecco io vorrei che la visita e la benedizione del Papa sulla
nostra Chiesa arrivasse a dare uno slancio missionario più forte, non solo con l’invio
dei sacerdoti o di religiosi come è avvenuto in questi anni, ma anche di fedeli laici.
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“Insieme per proclamare che Gesù è il Signore”: questo il motto che il vescovo di
Pavia Giovanni Giudici ha voluto dare alla visita di Benedetto XVI alla sua
diocesi. L’evento si svolge nel segno di Sant’Agostino e dei 750 anni di storia dell’Ordine
agostiniano. Ma a Pavia Benedetto XVI incontrerà altre due dimensioni importanti della
città: quella sanitaria, con la visita al Policlinico "San Matteo", e quella universitaria
con l'incontro col mondo della cultura nell’Ateneo più antico della Lombardia. Adriana
Masotti ha chiesto a mons. Giudici come interagisce la Chiesa con queste realtà:
********** R.
– Abbiamo anzitutto sviluppato sul tema della sofferenza e della sanità un dialogo
molto ricco ed anche significativo con l’ambiente dei sanitari attraverso la presenza
dei cappellani, attraverso la presenza delle suore nell’ospedale e sia anche con una
grande attenzione per mantenere vivo tutto l’aspetto di presenza, in particolare nei
momenti di decisioni etiche, appunto come sono i Comitati etici.
D.
– Lei, mons. Giudici, ha detto che Sant’Agostino, le cui reliquie sono conservate
nella Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, ispira la riflessione ed i percorsi pastorali
della sua diocesi. In che senso?
R. – Anzitutto perché
rimane una presenza a cui si fa riferimento negli studi ecclesiastici e, quindi, nella
mentalità e nella predicazione dei sacerdoti, poi perché ci sono delle collaborazioni
molto attive con i padri agostiniani, e sono poi molto vivi i due momenti liturgici:
quello di agosto, in cui ricordiamo la Festa liturgica sia di Santa Monica che di
Sant’Agostino; e quello di aprile, in cui ricordiamo il Battesimo di Sant’Agostino.
D. – Immagino che ci sia attesa e voglia di vedere
il Papa da parte di tutti, ma lei cosa si augura da questa visita, che cosa spera
produca?
R. – Un trasporto anche di entusiasmo, di
desiderio di far festa per la venuta del Papa. Questo è un primo grande dono che riceviamo.
Quello che mi aspetto è di poter concentrare, l’anno prossimo, la pastorale intorno
al tema della Chiesa e mi auguro, quindi, che questa visita del Papa possa portare
come frutto una più convinta partecipazione alla missione del Santo Padre, che è una
missione di testimonianza alla verità, al rapporto maturo con la razionalità, con
le altre religioni. Far passare tutto questo nelle parrocchie rappresenta un po’ l’ambizione
che abbiamo per il seguito di questa visita del Santo Padre.