Benedetto XVI riceve il presidente dello Sri Lanka: dialogo e rispetto dei diritti
per riportare la pace nell'isola
Rispetto dei diritti umani e negoziati, “unica via” per uscire dal vicolo cieco del
conflitto armato. E’ la valutazione emersa dall’udienza concessa che questa mattina
da Benedetto XVI al presidente della Repubblica socialista democratica dello Sri Lanka,
Mahinda Rajapaksa. A riferire sui contenuti del colloquio in privato tra il Papa e
il capo di Stato asiatico, durato circa 20 minuti, è stato un comunicato della Sala
Stampa vaticana. “Alla luce della situazione attualmente esistente nello Sri Lanka
- si legge nella nota - si è ribadita la necessità di rispettare i diritti umani e
di riprendere la via del dialogo e dei negoziati come unica strada per porre fine
alla violenza che insanguina l’isola. La Chiesa cattolica, che offre un significativo
contributo alla vita del Paese, intensificherà - conclude il comunicato - il delicato
impegno di formare le coscienze, con l’unica ambizione di favorire il bene comune,
la riconciliazione e la pace".
Dopo l’incontro con Benedetto XVI, il presidente
srilankese si è intrattenuto con il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone.
Ad accompagnare, fra gli altri, il capo di Stato asiatico, la moglie Shiranthi - di
religione cattolica - e alcuni ministri, tre dei quali pure cattolici. La presenza
ecclesiale nello Sri Lanka è di minoranza, con un milione e 370 mila battezzati che
rappresentano il 7,6% della popolazione totale, buddhista al 75%. La delegazione srilankese
ha donato a Benedetto XVI una brocca d’argento, il Papa ha ricambiato con le medaglie
del Pontificato.