- Non si arresta la violenza in Iraq, all’indomani di una delle giornate più sanguinose
dall’inizio della guerra, con 190 morti in diversi attentati a Baghdad. Stamani, un
attentatore suicida si è scagliato con un’autobomba contro un camion cisterna in un
quartiere sciita della capitale, uccidendo oltre 10 persone e ferendone oltre 20.
Ucciso, poi, in un agguato il figlio del vice ministro degli Interni per gli Affari
del Nord e tre sue guardie del corpo. Nella notte, infine, in altri attacchi a Baghdad
sono morte tre persone, fra cui una ragazza di 18 anni. Per valutare la situazione
sul campo, il ministro della Difesa USA, Robert Gates, è giunto stamani a sorpresa
nella capitale irachena.
- Medio Oriente. Due soldati israeliani sono stati
feriti oggi da spari esplosi da un’automobile palestinese in corsa mentre perlustravano
in Cisgiordania l'arteria 443, nella zona di Ramallah. Lo ha riferito la Radio militare.
Intanto, sul fronte politico, una delegazione diplomatica israeliana è attesa oggi
ad Amman, su invito di re Abdallah di Giordania. Al centro dell’incontro, l’iniziativa
di pace saudita, approvata di recente dalla Lega Araba a Riad, nel tentativo di risolvere
il conflitto israelo-palestinese. - In Afghanistan, truppe americane e afghane
hanno ucciso almeno 24 ribelli talebani in una battaglia durata sette ore nella provincia
meridionale di Helmand; due soldati statunitensi sono rimasti feriti in modo lieve.
Intanto, è stato condannato a morte Reza Khan, uno degli imputati dell’omicidio, nel
2001, dell'inviata del Corriere della Sera, Maria Grazia Cutuli, insieme con il reporter
spagnolo, Julio Fuentes, il cameraman, Harry Burton, e il fotografo afgano, Azizullah
Haidari. Khan è uno dei 16 imputati condannati ieri da un tribunale afgano, tra i
quali anche Timor Shah, responsabile del sequestro, nel 2005, della cooperante italiana,
Clementina Cantoni. - Negli Stati Uniti, continuano le indagini dopo il massacro
di lunedì al Virginia Tech. Secondo le ultime informazioni, prima di compiere il folle
gesto, il giovane assassino sudcoreano ha inviato alla catena televisiva americana
NBC dei documenti e alcune foto che lo ritraevano con le armi in pugno. Intanto, le
scuole e le università americane stanno adottando nuove misure di sicurezza per l’accesso
agli istituti. E in un messaggio al vescovo di Richmond, mons. Francis Xavier DiLorenzo,
l’arcivescovo di Seoul, il cardinale Nicholas Cheong Jinsuk, e tutta la comunità cattolica
sudcoreana “pregano per le vittime del massacro e per le loro famiglie, affinché riescano
a riprendersi da un tale dolore nella sicurezza della vita eterna per i defunti”.
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I Paesi alleati della NATO hanno dato il via a Bruxelles agli attesi colloqui sulla
controversa proposta degli Stati Uniti di installare uno ‘scudo spaziale’ antimissile
in Polonia e Repubblica Ceca. All'appuntamento dell'Alleanza seguirà un incontro del
Consiglio NATO-Russia sullo stesso tema. Intanto, il governo ceco ha confermato che
il presidente americano, Bush, si recherà in visita a Praga il 5 giugno per discutere
della questione.
- In Spagna, un sottufficiale dell’esercito che faceva parte
della Guardia Real è stato assassinato a Madrid. Lo riferiscono i media citando fonti
della polizia. L'uomo, 29 anni, è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco da due o più
individui nelle prime ore di oggi.
- Qualsiasi tentativo di riconoscere unilateralmente
l’indipendenza del Kosovo potrebbe destabilizzare non soltanto la Serbia, ma l’intera
regione dei Balcani: è l’avvertimento lanciato dal ministro degli Esteri russo, Serghei
Lavrov, in una dichiarazione ai giornalisti, dopo l’incontro a Belgrado con il presidente
serbo, Boris Tadic. Il mese prossimo, al Consiglio di Sicurezza dell’ONU si aprirà
il dibattito sul rapporto presentato dall’inviato delle Nazioni Unite, Ahtisaari,
in cui si raccomanda per il Kosovo una forma di indipendenza vigilata dalla comunità
internazionale.
- Il Parlamento romeno ha votato con 322 voti contro 108 e
dieci astensioni in favore dell'impeachment del presidente, Train Basescu,
accusato dall’opposizione di “violazione della Costituzione”. E’ attesa ora la reazione
del capo dello Stato, che nei giorni scorsi aveva annunciato che in caso di impeachment
si sarebbe dimesso “nei successivi cinque minuti”.
- La Duma, la Camera bassa
del Parlamento russo, indagherà sull’origine delle cosiddette “marce del dissenso”,
le ultime due delle quali sono state disperse dalla polizia nello scorso fine settimana
a Mosca e a San Pietroburgo. Lo ha annunciato il presidente della Duma, Grizlov, citato
dall'agenzia Interfax. Ieri, il presidente del Consiglio della Federazione, Mironov,
aveva riconosciuto che la polizia aveva avuto una reazione sproporzionata.
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Per il nono giorno consecutivo, i sostenitori dell’opposizione kirghiza sono scesi
in piazza nella capitale, Bishkek. Una colonna di 1500 dimostranti – riferisce l'agenzia
Itar-Tass – si è diretta verso il Parlamento per chiedere il suo scioglimento. I leader
dell’opposizione puntano a riforme costituzionali che rafforzino i poteri dell'esecutivo
e del Parlamento, alle dimissioni del presidente, Kurmanbek Bakiev, e a elezioni presidenziali
anticipate. - Le elezioni presidenziali e legislative in Nigeria, fissate per il
21 aprile, si svolgeranno nella data prevista. Lo ha annunciato ufficialmente un responsabile
della Commissione elettorale nazionale (INEC). La proposta di posticipare le elezioni
era stata avanzata da esponenti dell’opposizione, per verificare l’esistenza di presunti
brogli elettorali durante la tornata elettorale del 14 aprile, che aveva visto il
partito del presidente Obasanjo ottenere un largo consenso.
- Si svolge oggi,
in Mauritania, la cerimonia di insediamento del nuovo presidente, Sidi Mohammad Ould
Sheikh Abdallah. Si tratta di un evento storico per la Mauritania, visto che Abdallah
è il primo presidente democraticamente eletto dall'indipendenza del Paese, raggiunta
nel 1960. Alla cerimonia di insediamento sono attesi, tra gli altri, il leader libico,
Muammar Gheddafi, e il vice segretario di stato americano, John Negroponte.
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La Gran Bretagna e gli Stati Uniti iniziano oggi le consultazioni per una nuova risoluzione
ONU che condanni il Sudan per la perdurante violenza in Darfur. Lo ha detto ieri il
premier, Tony Blair, secondo cui la proposta di risoluzione conterrà, tra l'altro,
sanzioni contro le persone coinvolte nelle violenze e un monitoraggio aereo più attento
della situazione sul terreno. Da parte sua, il presidente americano, Bush, ha dichiarato
che il capo di Stato sudanese, al Bashir, ha “un’ultima possibilità” per porre fine
alla violenza nel Darfur, prima che gli Stati Uniti facciano scattare sanzioni o altre
misure punitive.
- Il Brasile sospenderà gli investimenti in Bolivia, se il
governo boliviano nazionalizzerà le due raffinerie della Petrobras, senza un compenso
adeguato: è quanto ha detto il presidente brasiliano, Lula da Silva, dopo che il
suo omologo boliviano, Morales, che aveva annunciato l’intenzione di pagare per la
due raffinerie da nazionalizzare meno di metà del valore stimato di 180 milioni di
dollari, e solo a cose fatte. - La Corte Suprema della Colombia ha annunciato
ieri di aver aperto un’indagine preliminare nei confronti del presidente della Camera
dei deputati, Alfredo Cuello, e di altri due membri del Parlamento per sospetta collusione
con le organizzazioni paramilitari di destra. Nelle ultime ore, inoltre, in un acceso
dibattito al Senato, il senatore Gustavo Petro ha presentato presunte prove di un
rapporto fra il presidente della Repubblica Alvaro Uribe, e della sua famiglia con
capi delle Autodifese Unite della Colombia (AUC), create per affrontare la guerriglia
di sinistra delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC).
- Gli
scontri fra le truppe governative delle Filippine e i ribelli musulmani che si protraggono
da quasi una settimana nell'isola di Jolo hanno costretto circa 42 mila persone a
lasciare le loro case ed evacuare. Lo sostiene il Programma Alimentare Mondiale delle
Nazioni Unite (PAM), che prevede di inviare nelle zone dei combattimenti 85 tonnellate
di riso.
- In Cina, una diga è crollata nella provincia nordoccidentale dello
Gansu e quattro villaggi sono stati inondati. 2500 persone sono state evacuate e non
si ha per ora notizia di vittime né di feriti. Secondo un responsabile del comune
di Nanhua, dove si è verificato il cedimento, negli ultimi giorni forti piogge hanno
colpito la regione. (A cura di Roberta Moretti e di Franco Lucchetti)