2007-04-19 14:20:11

I vescovi portoghesi criticano la legge sull’aborto da poco approvata in Parlamento: rende l’interruzione della gravidanza una condotta legale in cui lo Stato è imputabile di collaborazione attiva


L’episcopato portoghese ha criticato la legislazione sull’aborto da poco approvata dal Parlamento portoghese dopo il referendum. “Si tratta di una legge ingiusta, alla quale non possiamo dare il nostro appoggio – ha detto il presidente della Conferenza episcopale mons. Jorge Ortiga Ferriera da Costa – è nostro dovere continuare a insistere, positivamente, sul valore della vita”. Per i presuli riuniti a Fatima, riferisce l’agenzia SIR, “l’inquadramento giuridico del nuovo testo legislativo non si limita a depenalizzare, ma rende l’interruzione volontaria della gravidanza un diritto, una condotta legale in cui lo Stato è imputabile di collaborazione attiva”. Ricordando che “in democrazia non ci sono leggi immodificabili e irreversibili”, mons. Ortiga ha lamentato “la mancata introduzione di un organismo di consultazione obbligatoria che, senza mettere in discussione la libera scelta della donna, potesse funzionare da elemento dissuasore proponendo opzioni alternative praticabili”. In tal senso, ha promesso, “la Chiesa portoghese s'impegna a rispondere a questa banalizzazione della pratica abortiva con un’azione ed uno sforzo raddoppiati, nel proposito di fornire un sostegno solidale e concreto alle donne in gravidanza e alle famiglie in difficoltà confrontate con l’onere di un’ulteriore maternità”. (T.C.)








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