2007-04-17 15:01:31

Presentata nella Sala Stampa vaticana la visita di Benedetto XVI a Vigevano e Pavia. Il Papa pregherà accanto alle spoglie di Sant'Agostino


E' stata presentato oggi nella Sala Stampa vaticana il viaggio pastorale del Papa a Vigevano e Pavia il 21 e 22 aprile prossimi. Benedetto XVI, a Pavia, pregherà accanto all’urna delle reliquie di Sant’Agostino, dove verrà posta una lampada votiva. Il servizio di Tiziana Campisi: RealAudioMP3

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“Vigevano è l’unica diocesi della Lombardia che non era stata visitata da Giovanni Paolo II … bisogna venire”. Con queste parole Benedetto XVI ha risposto all’invito rivoltogli dal vescovo Claudio Baggini; la sua diocesi vuole salutare il Papa prima della sua tappa a Pavia. Nell'occasione il consorzio dei calzaturieri di Vigevano, città nota per l’ottima qualità delle calzature che vi vengono prodotte, donerà 10 mila paia di scarpe per alcuni Paesi poveri, mentre un paio, ha detto padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, sarà regalato al Papa. Nella Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, a Pavia, dove sono custodite dall’VIII secolo le reliquie di Sant’Agostino il Papa farà il suo ingresso dopo la benedizione di un Centro culturale per la promozione del dialogo interreligioso e interculturale, come ha spiegato il priore generale dell’Ordine di Sant’Agostino padre Robert Prevost:

 
“Il Santo Padre, prima di entrare nella Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, benedirà il progetto e la prima pietra del Centro culturale ‘Augustinianum’ che l’Ordine intende costituire ed intitolare a Benedetto XVI, a motivo dei forti legami spirituali e teologici che legano Benedetto XVI al Padre della Chiesa, Sant’Agostino”.

 
La figura del vescovo di Ippona ha affascinato il giovane Joseph Ratzinger sin da quando era studente al seminario di Frisinga, tanto che poi ha voluto dedicare la sua tesi all’ecclesiologia di Sant'Agostino, come ha ricordato padre Vittorino Grossi, docente dell’Istituto Patristico Augustinianum:

 
“Tutti ormai sappiamo che lui fece la tesi di laurea nel 1953 proprio con questo titolo: ‘Popolo e casa di Dio nella dottrina della Chiesa di Sant’Agostino’. Poi, lui più tardi ha spiegato questo amore di Sant’Agostino, l’ha spiegato recentemente nell’incontro con i seminaristi del Seminario Romano Maggiore, facendo rilevare che lo aveva affascinato la teologia di Agostino che non mirava tanto ad un sistema – anche buono – teologico, ma era attento alla persona umana nel suo concreto esistere”.

E queste le parole di Benedetto XVI lo scorso 17 febbraio al Seminario Romano Maggiore, dove ha rivelato com’è nato il suo amore per Sant’Agostino:

“Per me era affascinante soprattutto la grande umanità di Sant’Agostino, che non ebbe la possibilità semplicemente di identificarsi con la Chiesa, perché catecumeno, fin dall’inizio, ma che dovette invece lottare spiritualmente per trovare, man mano, l’accesso alla Parola di Dio, alla vita con Dio, fino al grande sì detto alla sua Chiesa. Questo cammino così umano, dove anche oggi possiamo vedere come si comincia ad entrare in contatto con Dio, come tutte le resistenze della nostra natura debbano essere prese sul serio e poi debbano anche essere canalizzate per arrivare al grande sì al Signore. Così mi ha conquistato la sua teologia molto personale, sviluppata soprattutto nella predicazione. Questo è importante, perché inizialmente Agostino voleva vivere una vita puramente contemplativa, scrivere altri libri di filosofia…, ma il Signore non l’ha voluto, l’ha fatto sacerdote e vescovo e così tutto il resto della sua vita, della sua opera, si è sviluppato sostanzialmente nel dialogo con un popolo molto semplice. Egli dovette sempre, da una parte, trovare personalmente il significato della Scrittura e, dall’altra, tenere conto della capacità di questa gente, del loro contesto vitale, e arrivare a un cristianesimo realistico e nello stesso tempo molto profondo”.
 
Dopo aver presieduto la celebrazione del Vespro, davanti all’Arca marmorea di Sant’Agostino, dove sono state collocate le spoglie mortali del vescovo di Ippona, Benedetto XVI accenderà una lampada votiva. Ricorderà il viaggio della fiaccola del dialogo, la torcia accesa a Tagaste, in Algeria, dove è nato il Padre della Chiesa, e che ha percorso le stesse tappe del filosofo numida. Con la fiaccola l’Ordine di Sant’Agostino ha voluto celebrare i suoi 750 anni di storia, volendo anche offrire il proprio contributo alla costruzione del dialogo e della pace tra i popoli, le culture e le religioni. E oggi i religiosi agostiniani intendono favorire questo dialogo con diverse iniziative. Padre Giustino Casciano priore della Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro:

 
“Noi, come agostiniani d’Italia, abbiamo già da tempo progettato il cosiddetto ‘Progetto Pavia’, cioè fare della nostra presenza a Pavia un vero santuario di Sant’Agostino, un santuario come luogo di interiorità, di bellezza, di cultura ... Vorremmo fare della nostra presenza un punto di riferimento per i giovani ...”.

 
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