La bellezza della musica possa elevare gli uomini a Dio aiutandoli a costruire un
mondo di amore e di pace: così il Papa al Concerto in Vaticano per i suoi 80 anni
Giorno di preghiera e di meditazione oggi per Benedetto XVI che domani terrà in Piazza
San Pietro un'udienza generale in qualche modo segnata ancora dai festeggiamenti per
l'80° compleanno appena passato e dalla significativa data del secondo anniversario
del Pontificato che cadrà, il giorno dopo, giovedì 19 aprile. Ieri nel giorno del
suo compleanno sono giunti auguri da tutto il mondo: autorità ecclesiali, civili e
semplici fedeli e cittadini di tanti Paesi hanno fatto pervenire al Papa la loro stima
e il loro affetto in tanti modi diversi. Ieri è stato anche il primo giorno per Italia,
Germania e Polonia, del libro di Benedetto XVI "Gesù di Nazaret": è stato un boom
di vendite. E sempre ieri, nel pomeriggio, si è svolto nell'Aula Paolo VI in Vaticano
il concerto dell’Orchestra Sinfonica della Radio-Televisione di Stoccarda, in onore
del Papa. Ascoltiamo in proposito il servizio di Arianna Voto. 00:02:46:42
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“Ringrazio Iddio per avermi posto accanto la musica
quasi come una compagna di viaggio, che sempre mi ha offerto conforto e gioia”
L’omaggio
musicale, che Joseph Ratzinger riceve nel giorno del suo 80.mo compleanno dall’Orchestra
Sinfonica della Radio Televisione di Stoccarda, è dono di una vita intera, accolto
sin dall’infanzia nella pratica corale e all’amato pianoforte, e che il Papa partecipa
al folto pubblico in platea come a quanti collegati dai mass media, e si direbbe al
mondo intero, unito pur nelle differenze culturali e religiose – dici - dal linguaggio
universale della musica:
“Sono convinto che la musica – e qui penso
in particolare al grande Mozart e naturalmente a molti altri compositori – sia veramente
il linguaggio universale della bellezza, capace di unire fra loro gli uomini di buona
volontà su tutta la terra e di portarli ad alzare lo sguardo verso l’Alto ed ad aprirsi
al Bene e al Bello assoluti, che hanno la loro ultima sorgente in Dio stesso”.
(musica)
Introdotto con maestosa festosità da una fanfara di ottoni disposti ai
lati dell’orchestra – la Canzon di Giovanni Gabrieli dalle “Sacre Sinfonie” - il programma
ha trovato un momento lirico nella soave leggerezza di Mozart, tra gli autori prediletti
dal Pontefice: il giovanile III Concerto in Sol maggiore per violino. Silenzio assoluto
durante la cadenza solista, in cui le note acute e gli impervi accordi hanno sfidato
la vastità dell’Aula Paolo VI. Qui la musica nasce e si dissolve in un’Aria lieve
e colma di tenerezza, come nell’Adagio centrale.
Giovanissimi e pieni di talento
gli interpreti, la violinista statunitense Hilary Hahn, 27 anni, e il direttore venezuelano
Gustavo Dudamel, 26, quasi a voler testimoniare anch’essi che la musica, oltre che
tecnica ed esperienza, è soprattutto dono, ricevuto ed elargito con generosità. Ad
essi in particolare è andato il ringraziamento di Benedetto XVI.
(musica)
Poi la Sinfonia “Dal Nuovo Mondo” di Dvorak, felice sintesi fra tradizione
sinfonica ottocentesca e musica popolare, tra gli stilemi delle scuole nazionali europee
e le novità della musica degli indiani e dei neri d’America, proprio nel segno dell’universalità
della musica esaltato dal Papa.
(musica)
“Ecco il mio
auspicio: che la grandezza e la bellezza della musica possano donare anche a voi,
cari amici, nuova e continua ispirazione per costruire un mondo di amore, di solidarietà
e di pace”.
(applausi)
Infine, avvicinandosi ai musicisti,
il Papa ha ringraziato nella sua lingua il ministro degli Esteri del Baden Wuertemberg,
Willi Staechele, e il direttore della Suedwestrundfunk, che gli avevano rivolto il
saluto iniziale, invocando la benedizione di Dio sui presenti, tra l’acclamazione
festosa e cori di auguri improvvisati.