2007-04-16 14:09:07

La riflessione di padre Federico Lombardi sugli 80 anni del Papa e sul secondo anniversario del suo Pontificato


Gli 80 anni di Benedetto XVI quasi coincidono con il secondo anniversario del suo Pontificato che ricorrerà fra tre giorni, il 19 aprile. Due anni molto intensi come rileva in questa riflessione il nostro direttore generale padre Federico Lombardi: RealAudioMP3

**********

 
Papa Benedetto XVI appare – come si suol dire – “in piena forma”, con un ritmo intenso e ben regolato di attività, che ci invita a vivere questi due anniversari con gioia e serenità, guardando in avanti verso ulteriori anni di buon cammino e fecondo servizio. Una lunga vita, caratterizzata da una vocazione che si è sviluppata in tappe e modalità successive, di responsabilità sempre maggiore, ma con una grande coerenza e unità di ispirazione e di impegno. Sacerdote e teologo; uomo di fede, di cultura e di servizio ecclesiale. La cultura e la fede non rimangono circoscritte all’ambito della ricerca e della vita personale, ma diventano ricchezza condivisa in ambiti sempre più larghi, fino all’orizzonte universale della Chiesa e dell’umanità di oggi. Due anni fa potevamo intuire che questo papato sarebbe stato caratterizzato in particolare dal contenuto e dallo stile del magistero. Ora questo è divenuto evidenza. Benedetto XVI in due anni è stato nella Sinagoga di Colonia, nel campo di Auschwitz-Birkenau, nella Moschea Blu. Ha incontrato i giovani del mondo a Colonia e si prepara a rincontrarli a Sydney. Ha incontrato il Patriarca Bartolomeo, il Primate anglicano, il Segretario del Consiglio Ecumenico delle Chiese e tante altre personalità ecumeniche e politiche. Sta per varcare l’Atlantico per recarsi in America Latina. Insomma, si è messo con rapidità e naturalezza in cammino sulle vie aperte dai suoi Predecessori.

 
Ma nel magistero c’è qualcosa di personalmente suo ed inconfondibile. Parlare con profondità, chiarezza e sistematicità del centro della nostra fede: dimostrare e aiutarci tutti a capire la necessità e la bellezza dell’intreccio continuo e quotidiano fra fede, ragione, studio, spiritualità. Questo ci pare il “carisma” di Benedetto XVI. L’Enciclica “Dio è amore”; il libro “Gesù di Nazaret”, sono due capisaldi per entrare in questa prospettiva e restarne coinvolti, e diciamo pure affascinati. Ma attorno ad essi cresce il servizio continuo delle omelie e delle catechesi, che sono certamente impegnative nella loro densità, ma sono alla portata della comprensione di chiunque si metta seriamente in ascolto.

 
Due aspetti in particolare ci colpiscono. Anzitutto la ricchezza e la naturalezza dei riferimenti ai Padri della Chiesa. Non vi è un salto di duemila anni dalla Scrittura all’oggi: vi è la continuità della riflessione e dell’approfondimento della fede attraverso il tempo da Gesù fino a noi. I Padri si erano un po’ eclissati dalla cultura comune del credente: ora ci tornano familiari. E poi la profondità vissuta delle spiegazioni della liturgia, della celebrazione della nostra fede: il significato dei riti, la espressione del rapporto fra i credenti e Dio, cresciuta attraverso la storia della nostra fede, vengono compresi in un contesto vivo, dove la memoria diventa attualità, e comprendiamo meglio che qui veniamo messi in contatto con il mistero di Dio. Dio, il Dio di Gesù Cristo, il Dio che è amore, il Dio che possiamo incontrare nella fede viva della Chiesa che giunge fino a noi attraverso i secoli e si celebra nei sacramenti che ci sono donati. Riascoltare e gustare questi annunci: gustare la gioia di sentirne parlare con profondità, con dignità e con passione, in modo non formale ma credibile per noi, umanità del duemila, così da poter serenamente e fiduciosamente dare ragione della speranza che è in noi. In questo Joseph Ratzinger, oggi Benedetto XVI, ci aiuta veramente, e capiamo che è il senso della sua vita e del suo servizio. Gli auguriamo – e ci auguriamo – che lo possa svolgere ancora a lungo.

 
**********







All the contents on this site are copyrighted ©.