A Castellammare di Stabia, la Beatificazione di Maria Maddalena della Passione, Fondatrice
delle Compassioniste Serve di Maria
La Chiesa ha due nuovi Beati: un sacerdote e una religiosa, entrambi italiani, vissuti
tra il 1800 e il 1900. Dopo la Beatificazione, sabato pomeriggio a Torino, del sacerdote
torinese Luigi Boccardo, fondatore delle Suore Figlie di Gesù Re - una comunità di
religiose non vedenti nell'ambito della Congregazione delle Povere Figlie di San
Gaetano - ieri pomeriggio è stata beatificata a Castellammare di Stabia, in provincia
di Napoli, dove è nata, Maria Maddalena Starace, fondatrice delle Suore Compassioniste
Serve di Maria. A presiedere i due riti di Beatificazione il cardinale José Saraiva
Martins, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi. Sabato abbiamo parlato
della figura di don Boccardo: oggi approfondiamo il carisma di Maria Maddalena Starace
con il padre servita Tito Sartori, intervistato da Giovanni Peduto:
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R.
- Il carisma di madre Maddalena presenta due caratteristiche specifiche: una concerne
la dimensione contemplativa da lei avvertita fin dalla più giovane età e che la portò
lungo il percorso dell’esistenza a coltivare quotidianamente il contatto con Dio mediante
una orazione personale protratta per ore. L’altra, una capacità di immedesimazione
nei bisogni dei più indigenti e dei più derelitti che la spinse a coltivare nel cuore
una grande umana compassione. Di qui, l’aggettivo «Compassioniste» scelto da lei a
titolo della Congregazione stessa.
D. - In quale contesto è vissuta e in che
maniera ha espletato la sua missione?
R. - Il contesto sociale nel quale si
svolse la vicenda umana di madre Starace, riguarda il periodo storico del passaggio
del Regno di Napoli dai Borboni alla Casa Savoia con tutte le note conseguenze concernenti
l’attrito tra la Chiesa e il Regno d’Italia, comprese le leggi d’incameramento dei
beni e di soppressione degli Enti ecclesiastici. Oltre a ciò, è doveroso sottolineare
la lotta accanita della Massoneria contro il nascente Istituto religioso fondato da
madre Maddalena della Passione.
D. - Vuole raccontarci un episodio significativo
della sua vita?
R. - Nel dare avvio all’attività caritativa in favore delle
orfanelle abbandonate, madre Maddalena non si vergognò, lei di famiglia benestante,
di chiedere l’elemosina girando per le strade di Napoli e perfino aspettando l’aiuto
alla porta di casa della propria famiglia. Quando mancava il pane sulla tavola e i
bambini affamati non avevano di che sfamarsi, lei ricorreva a Gesù e alla porticina
del tabernacolo mandava i bambini ad invocare il soccorso divino. Immancabilmente,
e in modo straordinario, il Signore rispondeva positivamente alle invocazioni di lei
e dei piccoli oranti.
D. - Quale messaggio lascia al mondo di oggi? R.
- La beata Maddalena Starace lancia al mondo di oggi due messaggi: il primo afferma
che la vera felicità trova la propria sorgente nella fede orante a condizione che
il cuore sia umile, distaccato dai beni materiali, in particolar modo dalla sete di
denaro; il secondo, che la nostra gioia passa attraverso la gioia degli altri ed è
frutto dell’attenzione prestata ai bisognosi, siano essi piccoli o anziani soli e
abbandonati, perché nulla rende tanto felici quanto lo scorgere sul volto del fratello
il sorriso della gratitudine e della speranza ritrovata. ************