La Chiesa proclama Beati un sacerdote torinese e una suora di Castellammare di Stabia:
hanno visto Cristo nei poveri e nei sofferenti
La Chiesa proclama due nuovi Beati. Si tratta di due religiosi italiani vissuti tra
il 1800 e il 1900 accomunati dalla compassione per i più poveri e i sofferenti. In
tutti quelli che di solito sono scartati dalla società loro vedevano il volto di Cristo.
Sono Maria Maddalena Starace, fondatrice delle Suore Compassioniste Serve di Maria,
che sarà beatificata domani pomeriggio a Castellammare di Stabia, in provincia di
Napoli, dove è nata, e il sacerdote torinese Luigi Boccardo, fondatore delle Suore
Figlie di Gesù Re nell'ambito della Congregazione delle Povere Figlie di San Gaetano,
e che sarà beatificato questo pomeriggio a Torino. Presiederà i due riti di Beatificazione
il cardinale José Saraiva Martìns, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi.
Oggi ci soffermiamo sulla figura di don Luigi Boccardo: ce ne parla la superiora generale
della Congregazione delle Povere Figlie di San Gaetano, madre Teresa Ponsi:
********** R. - Il suo carisma, di formatore e di fondatore, è stato rivelare l’Amore
misericordioso di Gesù sacerdote e Re ai suoi fratelli, particolarmente nella formazione
del clero e nel sacramento della Riconciliazione e nella direzione spirituale di quanti
si accostavano al suo confessionale. “Io starei nel confessionale per tutta l’eternità”,
era solito dire. Fu attraverso questa sua grande missione di discernere gli spiriti,
che il beato Luigi Boccardo poté conoscere la vocazione religiosa di alcune giovani
non vedenti e preparare per loro, ispirato dal Signore, una comunità contemplativa,
le suore “Figlie di Gesù Re”, che ancora oggi, nella nostra Famiglia religiosa di
Suore di San Gaetano, offrono la loro vita per il Papa, la Chiesa, i Sacerdoti, il
mondo intero.
D. - Vuole raccontarci un episodio
significativo della sua vita?
R. - Il canonico Luigi
Boccardo fu il cantore della misericordia e dell’amore di Dio, che Egli largisce specialmente
nel sacramento della Riconciliazione. E’ ricordata dalle biografie del Beato la frase
che una bambina, che si era accostata al confessionale del canonico Luigi, in preparazione
della sua Prima Comunione, disse a suo padre: “Papà, va’ anche tu a confessarti dal
canonico Boccardo: ti farà vedere il sole!”. Ma l’episodio che più mi è sembrato significativo
fu il seguente: dal canonico Luigi, un giorno, si presentò un giovane prete, ma ormai
vestito con gli abiti civili perché pensava di lasciare il sacerdozio. Aprì il suo
cuore al padre Luigi, che pianse con lui, lo consolò, lo consigliò, gli diede l’assoluzione
e poi… quando il giovane stava per andarsene, l’ormai anziano Padre gli si inginocchiò
al fianco e gli chiese l’assoluzione… Il giovane rimase così colpito da questo gesto,
rivelatore della grandezza e della dignità grandissima del sacerdozio, che ritornò
sui suoi passi, e non solo non lasciò il sacerdozio, ma divenne un prete santo e zelante,
e morì dopo molti anni felice di essere prete.
D.
- Quale messaggio lascia al mondo d’oggi?
R. - Il
canonico Luigi Boccardo può essere definito “un prete sempre prete”. Per lui, diventare
prete fu la più stupenda avventura. Don Luigi Boccardo, maestro e guida del giovane
clero, confessore e direttore spirituale di ogni ceto di persone, era il “prete della
Divina Misericordia”, e la spargeva a larghe mani. Contemplativo e apostolo, ha un’intuizione
di carità delicatissima nel comprendere che anche delle persone non vedenti possono
vivere la vita religiosa, perché davanti a Dio non esiste preclusione per chi, per
grazia sua, è chiamato a consacrare a Lui la vita. Per tutto il popolo di Dio, ancora
oggi, il Beato Luigi Boccardo costituisce un esempio e uno stimolo alla coerente ricerca
della santità e alla testimonianza della carità.