La Croce della GMG arrivata nelle Isole Salomone devastate dallo tsunami
La Croce della Giornata Mondiale della Gioventù prosegue il suo viaggio simbolico
attraverso i continenti per giungere nel 2008 a Sydney, in Australia, per il grande
raduno internazionale dei giovani con il Papa. Domenica arriverà a Gizo, nelle Isole
Salomone, devastata il 2 aprile scorso da un violento terremoto e da un devastante
tsunami che hanno causato circa 40 morti. Accoglierà la Croce della GMG il vescovo
di Gizo, mons. Bernard O' Grady, che Emer McCarthy ha intervistato:
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R. – I FELT RELUCTANT… All’inizio ero riluttante, perché tutto questo vuol
dire tanto lavoro extra proprio in questo momento così particolare per noi, ma sono
stato convinto dai giovani stessi, che hanno voluto che la Croce arrivasse assolutamente:
è un segno del nostro dolore, hanno detto. La Croce sarà accolta da una delegazione
di giovani di Gizo. Non potremo portarla dentro la cattedrale, perché è stata seriamente
danneggiata dal terremoto. Sarà accolta nel piazzale della Cattedrale e sarà accompagnata
da una band di panpipes, i nostri tradizionali flauti di Pan. Quindi,
sarà portata dai giovani agli sfollati che vivono ancora nelle tende in cima alla
collina e che sono assistiti dalla Caritas. Ci sono ancora decine di persone disperse,
oltre 40, e la maggior parte di loro sono bambini. Questa è una delle ragioni per
cui la gente non vuole rischiare di scendere dalle colline, soprattutto le giovani
famiglie. Porteremo la Croce sulla collina, facendo varie soste, per permettere alla
gente di esprimere la propria tristezza per quello che hanno sofferto e stanno ancora
soffrendo per lo tsunami e il terremoto. Poi la porteremo in ospedale, per dare la
possibilità ai feriti e ai malati di salutarla e poi torneremo alla cattedrale dove
pregheremo fino a mezzanotte e forse oltre, perchè mi hanno chiesto di pregare con
la Croce tutta la notte. Accogliamo la Croce della Giornata Mondiale della Gioventù
in maniera discreta, per quello che la gente ha passato, ma la riceviamo con gioia,
perché è un segno di quello che abbiamo sofferto negli ultimi giorni.