La musica strumento di dialogo e di amicizia tra Chiesa cattolica e ortodossa: così
in un messaggio il cardinale Paul Poupard
Il dialogo tra la cultura asiatica e quella europea, sulla strada dell’interscambio
e dell’amicizia, si fondono in melodia: con queste parole, il presidente del Pontificio
Consiglio della Cultura e del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso,
cardinale Paul Poupard, ha aperto il suo messaggio augurale inviato a Mosca per i
concerti organizzati dalla Fondazione internazionale ‘Accademia Arco’, in programma
ieri e oggi. Scenario degli incontri musicali: la Cattedrale cattolica dell’Immacolata
Concezione della Vergine Maria e la Casa internazionale della musica. Ad eseguire
le ‘Quattro stagioni’ di Antonio Vivaldi e lo ‘Stabat Mater’ di Gioacchino Rossini,
i cori riuniti dell’Accademia Filarmonica Romana e l’Orchestra ‘Amici dell’Armonia’,
in collaborazione con l’Orchestra Sinfonica Russa e il coro della Cappella Jurlov.
“La musica - scrive il cardinale Poupard - sublime espressione artistica, veicolo
di alti sentimenti dell’animo umano, poesia sinfonica dell’estro creativo e del cuore
delle civiltà e dei popoli, offre qui, a Mosca un esempio luminoso di dialogo tra
culture”. Essa diventa quindi “messaggera e interprete di dialogo e di amicizia tra
l’Oriente e l’Occidente – aggiunge il porporato - tra le due Chiese sorelle, quella
Ortodossa e quella Cattolica, quest’anno ancor più unite dalla contemporanea celebrazione
della Solennità della Pasqua”. Il cardinale Poupard si sofferma inoltre sul compito
dei musicisti che, afferma, citando la Lettera agli Artisti del Servo di Dio Giovanni
Paolo II, “ci conducono a quell’Oceano di bellezza dove lo stupore si fa ammirazione,
ebbrezza, indicibile gioia”. Infine, il porporato sottolinea il legame tra musica
e spiritualità, poiché il pentagramma “espressione dell’anima, costituisce un ponte
gettato verso l’esperienza religiosa, un appello al Mistero, in quanto ricerca del
bello, frutto di una creatività che va aldilà del quotidiano. Allora, non si tratta
più solo d’arte, ma di spiritualità”. In questo senso, “la bellezza, trasmessa dalla
musica, è richiamo al trascendente, invito a gustare la vita, a sognare il futuro,
e suscita una arcana nostalgia di Dio”. (I.P.)