2007-04-12 14:18:49

Gli orrori del Darfur visibili in tempo reale su internet


Centinaia di foto per documentare gli orrori del Darfur. Immagini satellitari visibili a tutti grazie ad un progetto congiunto lanciato dal motore di ricerca Google Earth e dal Museo dell’Olocausto di Washington. Dopo aver scaricato gratuitamente un software di lettura delle foto satellitari, si potrà visualizzare il sito 'Crisis in Darfur' che documenta, anche in tempo reale, la tragedia vissuta dalla regione del Sudan. Una iniziativa nata per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle sofferenze e sul dramma delle popolazioni del Darfur. Il servizio di Francesca Sabatinelli. RealAudioMP3

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Migliaia di villaggi, di scuole, di abitazioni, ridotti in macerie dalla furia distruttrice della milizia janjaweed. Basta il programma Google Heart per essere catapultati negli orrori del genocidio nel Darfur, così forse ciò che si denuncia da anni potrà essere evidente e sotto gli occhi di tutti. Il Papa ce lo ha ricordato a Pasqua, parlando della sottovalutata e catastrofica situazione umanitaria. In questa regione occidentale del Sudan dal 2003 la minoranza araba, la milizia islamica janjaweed, sostenuta dal governo di Khartoum, massacra la locale maggioranza nera. La popolazione è abbandonata e il Sudan impedisce l’intervento delle truppe internazionali. Duecentomila i morti, in quattro anni di guerra civile, due milioni gli sfollati interni, 250 mila i rifugiati nei campi del confinante Ciad, dove opera Medici Senza Frontiere. Duccio Staderini è il capo missione:

R. – Queste persone non solo sono state scacciate e hanno vissuto massacri e violenze estreme, ma per di più, da quattro anni, sono ospitati in campi di rifugiati, con un accesso agli aiuti spesso limitato dalle condizioni di sicurezza. Il problema dell’acqua è sintomatico: scarseggia e la divisione della risorsa acqua genera uno stress a questa popolazione, costretta a fare lunghe code, ad aspettare ore e anche a subire violenze, perché spesso esplodono risse nei punti di distribuzione dell'acqua.

Pochi giorni fa l’ennesima denuncia dell’ONU dell’uso sistematico dello stupro in Darfur, per punire e umiliare gli abitanti: è un crimine di guerra, denunciano le Nazioni Unite. Ancora Staderini:

R. – Nessuno oggi ha la capacità o la volontà politica di garantire la sicurezza delle popolazioni civili, delle popolazioni rifugiate e degli operatori umanitari. Vorremmo che tutti gli attori coinvolti in questo conflitto rispettassero il minimo sindacale del diritto umanitario, in particolare.

 
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