Libano: forte presa di posizione dei vescovi maroniti in difesa del sistema democratico
e costituzionale
Difesa del sistema democratico e costituzionale libanese, “necessità” di riattivare
il Parlamento, sostegno alla formazione del tribunale internazionale che giudichi
i responsabili degli omicidi politici, necessità di eleggere un nuovo presidente della
Repubblica, nei termini previsti dalla Costituzione. Appare sostanzialmente favorevole
alle posizioni del governo e della maggioranza parlamentare la forte presa di posizione
dei vescovi maroniti resa pubblica ieri sera, al termine del loro incontro mensile
a Bkerke, sotto la presidenza del patriarca, cardinale Nasrallah Sfeir. Il documento,
emerso da più di cinque ore di discussioni e di studi approfonditi, - riporta l’Agenzia
AsiaNews - si dice motivato dalla forte preoccupazione per “i pericoli che minacciano
il paese e la sua unità” e “il ruolo del cristiani” e dal timore che dalle sedi politiche
il confronto si sposti nelle piazze. Articolato in otto punti, il comunicato parte
dunque dalla “necessità di preservare l’apertura del Libano e la sua pluralità”, secondo
la sua tradizione ed affronta i diversi aspetti della crisi, ribadendo anche la necessità
di un nuovo ed equo sistema elettorale. Così, si chiede “a tutte le forze politiche
di rispettare i principi e le basi sulle quali sono edificati il Libano ed il suo
sistema politico ed a ricorrere alle istituzioni istituzionali che formano il quadro
sano per il dibattito politico”.