2007-04-03 12:27:14

Nelle Grotte vaticane la veglia di preghiera per Giovanni Paolo II


Ieri sera si è svolta nelle Grotte vaticane la veglia di preghiera davanti alla Tomba di Papa Wojtyla. Il cardinale arcivescovo di Cracovia Stanislaw Dziwisz, per tanti anni segretario personale di Giovanni Paolo II, ha presieduto il Santo Rosario insieme ad un centinaio di giovani con le meditazioni di mons. Angelo Comastri, vicario generale del Papa per la Città del Vaticano. Il servizio di Tiziana Campisi: RealAudioMP3

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“Dopo la morte chiedo Sante Messe e preghiere”: ha scritto così Giovanni Paolo II nel suo Testamento e il suo invito è stato accolto da tanti giovani. Con loro, davanti alla semplice sepoltura, richiesta espressamente dal Pontefice polacco nelle ultime volontà come quella di Paolo VI, le suore che hanno accudito fino alla fine Papa Wojtyla e il presidente della Repubblica polacca, Lech Kaczynski. “Siate sentinelle del mattino”, ha detto ai giovani il cardinale Stanislaw Dziwisz, che ha voluto anche ringraziare Benedetto XVI, per il continuo ricordo riservato al suo predecessore. Quindi, il porporato ha ricordato:

 
“Siamo stati radunati anche con lui due anni fa. Io, con alcune persone qui presenti, ero accanto al letto e voi eravate sotto le finestre, sulla piazza, nelle strade di Roma e lui vi sentiva”.

 
E nell’esortare ancora i giovani a mettere in pratica gli insegnamenti di Giovanni Paolo II il cardinale Dziwisz ha aggiunto:

 
“Cosa vi dice oggi? Siate speranza della Chiesa, siate speranza di Benedetto XVI, siate speranza della Chiesa di oggi, che affronta diversi problemi non facili e prendete sulle vostre spalle e soprattutto nei vostri cuori tutta la sua eredità. Oggi parla al mondo attraverso voi”.

 
(musica)

 
Nel meditare i misteri della gioia, durante la preghiera del Rosario, mons. Angelo Comastri ha ripercorso le tappe della vita del Pontefice scomparso, spiegando anzitutto cosa ha animato il suo magistero:

 
“L’esperienza dell’invasione nazista e poi comunista e l’esperienza drammatica della II Guerra Mondiale gli hanno fatto percepire quanto sia urgente riportare Dio dentro la vita degli uomini”.

 
Mons. Comastri ha parlato poi dell’annuncio missionario di Giovanni Paolo II, i suoi viaggi, i suoi appelli per la pace e per la difesa della vita umana. Infine il presule ha spiegato cosa ha significato la malattia di Papa Wojtyla. E se con la sua sofferenza diminuiva la forza fisica, ha osservato mons. Comastri, cresceva l’efficacia del suo ministero:

 
“Giovanni Paolo II ha vissuto il mistero del dolore che vince e l’ultima benedizione, dal finestra del Palazzo Apostolico, brilla nella nostra memoria come invito a spenderci per Gesù fino all’ultima briciola delle forze, fino all’ultimo istante della vita”.

 
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