2007-04-03 14:48:19

Le sfide della Chiesa italiana al centro del comunicato finale del Consiglio permanente della CEI, presentato alla Radio Vaticana


La presenza della Chiesa nel dibattito pubblico, la promozione della famiglia, il contributo alla società dell’insegnamento della religione cattolica: questi i temi forti del comunicato finale del Consiglio permanente della CEI, svoltosi dal 26 al 29 marzo scorsi, e presentato stamani nella Sala Marconi della nostra emittente. A illustrare il documento, come di consueto, il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, mons. Giuseppe Betori. Mons Betori è stato accompagnato dal nuovo sottosegretario della CEI, mons. Mauro Rivella e dal nuovo portavoce don Mauro Pompili. La conferenza stampa è stata seguita per noi da Alessandro Gisotti: RealAudioMP3

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Il Consiglio permanente dei vescovi italiani ha evidenziato anzitutto che sono la “speranza cristiana e il primato della dimensione spirituale” la vera guida dei presuli, ribadendo il ruolo della Chiesa “nell’illuminare il cammino degli uomini e delle donne di buona volontà”. In tale contesto, il comunicato torna ampiamente sulla Nota a riguardo della famiglia e delle unioni di fatto, nota approvata con tutti voti favorevoli ed una sola astensione. Se la Chiesa “tacesse i valori fondamentali dell’esistenza individuale e sociale”, si afferma, verrebbe meno al suo mandato. Tuttavia, la CEI ribadisce che accanto al “doveroso richiamo delle caratteristiche del matrimonio e della famiglia” non è mancata “l’espressione della sollecitudine pastorale e della vicinanza solidale nei confronti di quanti si trovano in situazioni difficili e in particolare per le famiglie travagliate o divise”. Ecco le parole di mons. Betori, in risposta ad un giornalista:
 
"Non spetta a noi dare delle indicazioni legislative, cioè su come fare le leggi. Possiamo giudicare proposte che, quando si configurano – in questo caso – come proposte che danno una soggettualità alla coppia, alla unione di fatto, soggettualità che mette in pericolo la unicità della famiglia fondata sul matrimonio, allora a nostro modo di vedere vanno rigettate proprio per salvaguardare questa unicità della famiglia. Non c’è bisogno, secondo noi, di una legge organica".

Nello stesso tempo, è stato ribadito che i vescovi esprimono pieno sostegno alle aggregazioni laicali impegnate a sostenere la famiglia, in special modo a quelle che hanno promosso la manifestazione nazionale “Più famiglia”, che si terrà a Roma il 12 maggio prossimo. D’altro canto, è stato sottolineato che nessun presule prenderà parte al Family Day. Nel Consiglio permanente è stato approvato anche il programma della 57.ma assemblea generale, che riprenderà la riflessione offerta da Benedetto XVI al Convegno ecclesiale di Verona. Particolare attenzione viene rivolta anche all’insegnamento della religione cattolica, di cui si avvale tuttora il 91,6 per cento degli studenti italiani. Questo insegnamento, rileva la nota, “favorisce la ricerca di senso, il confronto con le proprie radici storiche e l’apertura alla spiritualità”. I vescovi mettono inoltre l’accento sul valore del fenomeno del pellegrinaggio e del turismo religioso. Nella conferenza stampa, mons. Betori ha affermato che le misure cautelari per il presidente della CEI, Angelo Bagnasco, dopo alcune minacce, sono di “carattere locale”. Quindi, a proposito di alcune dichiarazioni dello stesso arcivescovo Bagnasco mal interpretate dai mass media, ha affermato:

"Noi abbiamo delle espressioni che sono sempre molto articolate ed argomentate. Il lavoro del giornalista, ovviamente, è quello di sintetizzare. In modo particolare, questo vale per le agenzie di stampa. Quel che dispiace è che poi, però, il dibattito prende come riferimento neanche la notizia dell’agenzia, ma addirittura soltanto il titolo dell’agenzia".

Rispondendo poi ad una domanda dei giornalisti sul testamento biologico, mons. Betori ha espresso la preoccupazione dei vescovi che non si apra all’eutanasia. Infine, a proposito delle visite ad Limina dei presuli italiani, in corso in questi mesi, ha sottolineato la grande attenzione del Papa nei confronti delle situazioni nelle singole diocesi.

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