La scomparsa del ginecologo australiano John Billings, pioniere dei metodi naturali
E’ morto sabato notte dopo una breve malattia all’età di 89 anni John Billings, il
ginecologo australiano pioniere della regolazione naturale della fertilità. Durante
la seconda Guerra mondiale fece il medico in Nuova Guinea, poi, finito il conflitto
tornò nella sua Australia cominciando ad esercitare a Melbourne. Su invito dell'Ufficio
cattolico di consulenza matrimoniale nel 1953 si applicò allo studio del suo metodo
meritando, per l’impegno dimostrato, una laurea Honoris Causa a Roma nel 2005. In
quell’occasione fu ricevuto in udienza da Benedetto XVI. Ma in che cosa consiste il
metodo e chi può usarlo? Gabriella Ceraso lo ha chiesto a Elena Giacchi,
direttrice del Centro Studi e Ricerche sulla fertilità dell’Università Cattolica di
Roma …
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R. – E’ un metodo naturale che offre la possibilità
di conoscere la fase fertile e non fertile del ciclo mestruale mediante la rivelazione
del sintomo del muco cervicale e la donna può rivelarlo semplicemente facendo attenzione
alla sensazione prodotta da questa secrezione all’esterno, a livello vulvare. E’ accessibile,
tante donne se ne accorgono spontaneamente e poi imparano a riconoscere il significato
della presenza di questo sintomo.
D. – C’è un principio alla base di questo
metodo legato al rapporto coniugale, al rapporto con la vita?
R. – Sin dall’inizio
il metodo è sempre stato rivolto alla promozione della famiglia e della vita e questo
in ogni cultura e Paese del mondo ed è sempre stato animato solo dall’intento di offrire
ai coniugi un aiuto per una crescita nell’amore, per una crescita nel rispetto reciproco,
per preparare i coniugi all’accoglienza della vita o attraverso la conoscenza dei
tempi fertili e non fertili anche a rinviare questa possibilità con responsabilità.
D. – Quanta è stata e quale è stata la diffusione, parliamo di Italia, di
questo metodo?
R. – In questi circa trent’anni di attività sono stati abilitati
all’insegnamento del metodo oltre mille operatori e attualmente di questi circa 579
svolgono il loro servizio in tutte le regioni italiane. Abbiamo notato, recentemente,
anche un’attenzione del mondo scientifico ed anche universitario nei confronti di
questo metodo proprio per la sua validità allo sviluppo della regolamentazione naturale
della fertilità.
D. – Ritiene che sia proponibile come metodo efficace anche
nei confronti delle giovani generazioni?
R. – Certamente. Si tratta di una
opportunità per scoprire la bellezza di conoscere se stessi, la bellezza di scoprire
la fecondità come una dimensione preziosa ed un valore da salvaguardare mediante un
comportamento sessuale responsabile.
D. – Nel tempo lo si è criticato come
un metodo insicuro e difficile. Cosa dite a proposito?
R. – Intanto alcuni
autorevoli studi, condotti anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, hanno
dimostrato una validità del metodo ed una grande semplicità ed applicabilità anche
in Paesi in via di sviluppo. Una efficacia, confermata anche da studi recenti degli
anni Novanta, del 98-99 per cento di successo. Questo ovviamente se il metodo viene
appreso da insegnanti qualificati e viene applicato fedelmente, secondo le sue indicazioni.
Ma ha anche un grande valore per la promozione della dignità della donna ed ha anche
una potenzialità diagnostica nei confronti di alcune patologie ginecologiche, che
sono spesso asintomatiche.
D. – Lei ha conosciuto personalmente i coniugi
Billings e la loro famiglia numerosa. Che ricordo ne ha? Che atmosfera si respirava
tra loro?
R. – Di una famiglia in cui si vede proprio l’accoglienza della vita,
attenta alle sfumature dell’amore. Una lezione di vita per chiunque li avvicinava.