2007-04-03 12:53:17

La CEI pubblica il comunicato finale dei lavori del Consiglio permanente


Pubblicato il comunicato finale del Consiglio Episcopale Permanente della CEI: Ecco il testo:

***********La sessione primaverile del Consiglio Episcopale Permanente si è svolta come di consueto, a
Roma, presso la sede della CEI, dal 26 al 29 marzo ed è stata presieduta da Mons. Angelo
Bagnasco, Arcivescovo di Genova, nominato lo scorso 7 marzo da Benedetto XVI quale Presidente
della CEI, succedendo così al Card. Camillo Ruini che per sedici anni ne è stato alla guida. I
membri del Consiglio Permanente hanno manifestato gratitudine al Card. Ruini per il lungo e
generoso servizio, formulando nel contempo un augurio cordiale a Mons. Bagnasco, con la
disponibilità alla collaborazione per il bene della Chiesa in Italia. La riunione ha offerto anche
l’occasione per ringraziare del lavoro svolto in questi anni presso la CEI Mons. Domenico
Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, già Sottosegretario, e Mons. Claudio Giuliodori, vescovo
di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, già direttore dell’Ufficio nazionale per le
comunicazioni sociali.
Nel corso dei lavori i presuli hanno pubblicato una “Nota a riguardo della famiglia fondata sul
matrimonio e di iniziative legislative in materia di unione di fatto”. Tra i temi all’ordine del giorno
è stata dedicata particolare attenzione alla definizione del programma della prossima Assemblea
generale della CEI, con l’esame della bozza della “Nota pastorale” dopo il Convegno Ecclesiale di
Verona; a una riflessione sul pellegrinaggio e sul turismo religioso; a un confronto sul contributo
specifico offerto dall’insegnamento della religione cattolica nell’ambito della scuola. I vescovi,
inoltre, in concomitanza con la XV Giornata di preghiera e digiuno per missionari martirizzati
nell’anno, hanno voluto ricordare particolarmente Don Andrea Santoro, Mons. Bruno Baldacci e
Suor Leonella Sgorbati.

1. La responsabilità collegiale dei pastori nella vita della Chiesa e per il futuro del Paese
In apertura dei lavori, i vescovi del Consiglio Permanente hanno espresso le loro
felicitazioni a Mons. Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova, nominato da Benedetto XVI quale
nuovo Presidente della CEI, manifestando - in pari tempo - al Cardinale Camillo Ruini stima e
sentita gratitudine per l’intelligente e proficuo lavoro svolto a servizio della Chiesa italiana durante
il suo mandato. Nel ribadire la “speciale sintonia” e il peculiare vincolo che unisce le Chiese
italiane al Pontefice, Vescovo di Roma e Primate d’Italia, il quale proprio in questi giorni sta
ricevendo i vescovi italiani per la visita ad limina, i presuli hanno inteso riconfermare lo stile di
comunione e di corresponsabilità che fin dalle origini caratterizza la Conferenza episcopale in tutte
le sue articolazioni.
Tale comunione episcopale costituisce infatti una testimonianza eloquente a sostegno di tutta
la comunità ecclesiale, perché anch’essa, partendo dalla comunione, si orienti verso forme di
corresponsabilità sempre più adeguate. Facendo proprio l’auspicio programmatico formulato dal
Presidente nella prolusione, i vescovi del Consiglio Permanente hanno ribadito che la CEI intende
porsi come “struttura di servizio”, nel rispetto rigoroso delle competenze dei vescovi nelle proprie
diocesi, attuando la responsabilità collegiale nelle scelte che afferiscono al cammino della
Conferenza stessa, valorizzando le Conferenze episcopali regionali e le presenze laicali, individuali
e aggregate.
In riferimento alla presenza della Chiesa nel dibattito pubblico, il Consiglio Permanente ha
evidenziato anzitutto che la speranza cristiana e il primato della dimensione spirituale costituiscono
l’intenzione profonda che guida il magistero dei pastori e le scelte della comunità ecclesiale. Per
questa ragione, hanno ritenuto necessario ribadire il ruolo della Chiesa, madre e maestra,
nell’illuminare il cammino degli uomini e delle donne di buona volontà, di fronte al rischio costante
del prevalere di un pragmatismo di corto respiro, destinato a frustrare la persona e a inibire le
potenzialità di crescita della società. Animati da questo proposito, il 28 marzo, i vescovi hanno
approvato e diffuso l’attesa “Nota a riguardo della famiglia fondata sul matrimonio e di iniziative
legislative in materia di unioni di fatto”. Con tale pronunciamento, in profonda comunione con il
magistero di Benedetto XVI e in sintonia con l’insegnamento concorde dei pastori delle Chiese che
sono in Italia, essi hanno inteso “illuminare la coscienza dei credenti, perché trovino il modo
migliore di incarnare la visione cristiana dell’uomo e della società nell’impegno quotidiano,
personale e sociale, e di offrire ragioni valide e condivisibili da tutti a vantaggio del bene comune”.
La Chiesa, infatti, verrebbe meno al suo mandato se tacesse i valori fondamentali dell’esistenza
individuale e sociale: “il mistero della vita umana, la bellezza dell’amore e della famiglia, la dura e
decisiva scuola della libertà, la responsabilità educativa, fino all’urgenza della giustizia sociale,
della pace, di un ambiente più rispettato e accogliente”. Accanto al doveroso richiamo delle
caratteristiche del matrimonio e della famiglia, cellula non surrogabile della società e dello Stato,
non è mancata l’espressione della sollecitudine pastorale e della vicinanza solidale nei confronti di
quanti si trovano in situazioni difficili e in particolare per le famiglie travagliate o divise. Nello
stesso tempo, i Vescovi hanno espresso pieno sostegno alle aggregazioni laicali impegnate a
sostenere la famiglia, in special modo a quelle che hanno promosso la manifestazione nazionale
“Più famiglia”, che si terrà a Roma il 12 maggio prossimo.
Nel ribadire tali attenzioni, i presuli, oltre a ringraziare i media ecclesiali per il loro delicato
e insostituibile servizio, si sono rivolti in maniera speciale ai sacerdoti, loro primi collaboratori nel
ministero, per ribadire la stima, l’affetto e il cordiale incoraggiamento per la quotidiana
testimonianza di vicinanza alle persone affidate alla loro cura pastorale, realtà che si manifesta
soprattutto nella capacità “di ascolto e di comprensione, di illuminazione delle coscienze nella
fedeltà al Vangelo e al Magistero della Chiesa”.

2. La 57a Assemblea Generale: contenuti e svolgimento
Al centro della sessione del Consiglio Episcopale Permanente è stata l’approvazione del
programma della 57aAssemblea Generale (21-25 maggio 2007), che avrà come tema principale
“Gesù Cristo, unico salvatore del mondo: la Chiesa in missione, ad gentes e tra noi”. Nell’occasione
del 50° anniversario dell’enciclica Fidei donum, infatti, i vescovi intendono sviluppare un’ampia
riflessione sulla ricaduta nelle Chiese particolari in Italia dell’appello a una rinnovata missionarietà,
più volte formulato da Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI. Il tema sarà sviluppato da una
relazione fondamentale e sarà ripreso nel dibattito in aula e nei gruppi di lavoro. In questo contesto,
troverà spazio l’approvazione della Nota pastorale a seguito del Convegno ecclesiale nazionale di
Verona, la cui bozza è stata ampiamente discussa in questa sessione del Consiglio permanente. In
tal modo, le penetranti intuizioni del 4° Convegno ecclesiale nazionale, autorevolmente sintetizzate
nell’intervento dal Santo Padre, che ha evidenziato come nel “sì” di Dio all’uomo e nel “sì” della
risposta di fede si radichi il primato della persona umana e l’impegno educativo fondato sulla
speranza cristiana, troveranno nuovo slancio per una traduzione efficace nella programmazione
pastorale delle diocesi nel periodo conclusivo del primo decennio del nuovo millennio.
Oltre ad alcune determinazioni in materia giuridico-amministrativa, verrà sottoposto
all’approvazione dell’Assemblea generale il Repertorio nazionale dei canti per la liturgia.
Saranno poi fornite ai vescovi informazioni circa le iniziative in atto nel campo delle
comunicazioni sociali; le prospettive dell’Unione Europea e l’impegno delle Chiese, con particolare
riguardo all’azione della COM.E.CE; l’attività di Caritas Italiana e delle Fondazioni Migrantes e
Missio. Alcune comunicazioni riguarderanno l’Agorà dei giovani italiani, cioè il triennio di
iniziative orientate ai giovani, che prevede quest’anno il pellegrinaggio nazionale a Loreto il 1-2
settembre, con la presenza del Papa; alcuni ragguagli circa la 23a Giornata Mondiale della Gioventù
(Sydney, 15-20 luglio 2008); una riflessione sui contenuti della 45a Settimana Sociale dei Cattolici
Italiani, prevista a Pistoia e Pisa dal 18 al 21 ottobre di questo anno, nel centenario della sua
istituzione; una comunicazione sul 49° Congresso Eucaristico Internazionale, che si celebrerà il
prossimo anno a Quebec, in Canada; infine, un aggiornamento circa il progetto di riordino della
formazione teologica. Nel corso dei lavori i vescovi auspicano di poter incontrareil Santo Padre, per
ascoltare una sua parola di orientamento e di incoraggiamento al termine delle visite ad limina.

3. Il contributo dell’insegnamento della religione cattolica nella scuola italiana e indicazioni
sul pellegrinaggio e il turismo religioso.
Riflettendo sulla situazione dell’insegnamento della religione cattolica, i vescovi hanno voluto
sottolineare il notevole contributo da esso arrecato alla formazione delle giovani generazioni, grati
per la dedizione competente e appassionata dei docenti, con il particolare auspicio che non venga
meno in questo ambito la presenza dei sacerdoti. L’alta percentuale (91, 6%) di alunni che anche
nell’anno scolastico 2005-2006 ha scelto di avvalersi di tale insegnamento nella scuola statale sta a
dimostrare, infatti, che genitori e studenti ritengono che esso possa aiutare a una corretta
conoscenza della fede in Cristo e a maturare una personalità in grado di comprendere i processi
culturali in atto, in un momento in cui si assiste anche in Italia a un rinnovato interesse nei confronti
delle religioni. In definitiva, si tratta di un insegnamento quanto mai pertinente in vista della
formazione globale della persona, perché favorisce la ricerca di senso, il confronto con la proprie
radici storiche e l’apertura alla spiritualità. In tale prospettiva, i vescovi hanno altresì confermato la
necessità che le potenzialità dell’insegnamento della religione, non solo nella scuola statale ma
anche in quella cattolica, siano adeguatamente valorizzate nell’azione pastorale, invitando le Chiese
particolari a impegnarsi nella formazione iniziale e nell’aggiornamento permanente dei docenti, a
loro volta chiamati a sentirsi parte viva e integrante della comunità diocesana e a dare uno specifico
contributo nel campo dell’educazione e della “inculturazione” della fede, con particolare attenzione
alla pastorale della cultura, a quella giovanile e vocazionale. Non dovrà inoltre mancare attenzione
specifica e disponibilità a offrire collaborazione alla vita della scuola da parte delle stesse comunità
parrocchiali, soggetti sociali significativi del territorio.
I vescovi hanno voluto, altresì, dedicare attenzione al fenomeno del pellegrinaggio e del turismo
religioso, di cui si constata una forte ripresa – soprattutto tra i giovani – anche nella forma
tradizionale del pellegrinaggio a piedi. È emersa la richiesta di qualificare sempre più tali
“esperienze spirituali” come occasioni di un’azione pastorale integrata, capace di ridondare a
vantaggio della vita ordinaria dei singoli e delle comunità e di qualificarsi come tappa nel cammino
della fede. In questo senso, ricordano i vescovi, è necessario tenere in considerazione alcuni criteri
di discernimento: i tempi e i luoghi del pellegrinaggio, da intendersi come spazi e momenti
dell’appuntamento che Dio offre all’uomo per fargli dono della salvezza; i segni dell’incontro con
Dio nel pellegrinaggio, cioè l’ascolto della Parola, la celebrazione del sacramento della
Riconciliazione, la partecipazione alla Santa Messa, l’esplicitazione sincera della conversione a Dio
nella carità solidale e nelle altre virtù cristiane; la scelta di porsi in condizione di pellegrinaggio,
senza evadere o rifuggire dalla propria comunità. Un’attenzione particolare è stata rivolta ai
numerosi santuari presenti in Italia, chiamati a eccellere come luoghi del perdono, della carità e
della memoria della fede, distinguendosi in particolare per l’esemplarità delle celebrazioni
liturgiche. Essi costituiscono anche un luogo privilegiato per l’incontro dei lontani con l’esperienza
della fede e per favorire il riavvicinamento alla pratica religiosa di quanti, per diverse ragioni, se ne
sono allontanati.

4. Approvazioni, adempimenti statutari e nomine.
Nel corso dei lavori, i vescovi hanno approvato un messaggio agli scouts cattolici in Italia, a
cento anni dalla nascita dello scoutismo. Facendo tesoro dell’esperienza maturata in dieci anni di
attività, il Consiglio permanente ha inoltre formalmente approvato l’assetto del Servizio nazionale
per il progetto culturale, ribadendone il compito di luogo di incontro tra la missione della Chiesa e
le esigenze più urgenti del Paese e la funzione di sostegno culturale all’azione pastorale delle
diocesi. I vescovi, inoltre, hanno espresso parere favorevole alla presentazione alla prossima
Assemblea generale del Repertorio nazionale dei canti per la liturgia e hanno indicato la data del 6-
7 giugno 2009 per l’evento/pellegrinaggio da svolgersi, in contemporanea, in ogni diocesi
nell’ambito dell’Agorà dei giovani italiani.
Il Consiglio Episcopale Permanente, infine, ha formulato la proposta di ripartizione per il
2007 delle somme provenienti dall’otto per mille, da sottoporre all’approvazione della prossima
Assemblea generale; ha determinato la misura del contributo da erogare ai Tribunali ecclesiastici
regionali per l’anno in corso; ha modificato il criterio della progressione per anzianità della
remunerazione del clero.








All the contents on this site are copyrighted ©.