Allarme ONU per la situazione in Ciad: “Sottovalutata la crisi umanitaria”
La comunità internazionale sta sottovalutando la crisi in Ciad: lo ha affermato il
coordinatore delle operazioni umanitarie dell’ONU, John Holmes, ricordando che è molto
difficile per le organizzazioni impegnate negli aiuti provvedere alle necessità dei
circa 140 mila sfollati interni ciadiani e dei 235 mila rifugiati dalla confinante
regione sudanese del Darfur, residenti nelle zone desertiche orientali del Paese,
teatro di scontri tra esercito e svariati gruppi ribelli. Sottolineando che i bisogni
sono “enormi” e in continua crescita – riferisce l’agenzia MISNA – l’ex-diplomatico
inglese ha precisato che i Paesi donatori hanno versato finora solo 40 milioni di
dollari sui 173 necessari per fornire cibo, acqua e riparo ai profughi del Ciad orientale.
Holmes ha poi ribadito che il problema fondamentale è la sicurezza, sia per la popolazione
locale sia per gli operatori umanitari, che rischiano, per questo motivo, di dover
interrompere le attività. Infine, Holmes ha auspicato una “soluzione politica”, necessaria
in primo luogo nel vicino Darfur, ma anche in Ciad, che nell’ultimo anno e mezzo ha
assistito a un aumento delle violenze. Il mese scorso, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU
aveva votato per mandare una missione di pace nel Paese, allo scopo di proteggere
i civili e controllare le frontiere, ma il governo di Ndjamena aveva replicato che
non intendeva accettare sul suo suolo alcuna presenza militare. Dopo un incontro con
il primo ministro, Nouradine Delwa Kassiré Koumakoye, l’esponente del Palazzo di Vetro
ha detto che il dialogo continuerà e che spera di ottenere un risultato positivo.
(R.M.)