2007-03-31 12:41:07

Il Papa alla Confartigianato: vivete e testimoniate con coerenza il “Vangelo del lavoro”


Va coniugata “una coerente vita di fede con la fatica e le difficoltà del lavoro, il profitto personale e l’impegno di solidarietà verso i bisognosi”: è l’esortazione di Benedetto XVI ai dirigenti e soci della Confartigianato ricevuti stamani in Aula Paolo VI. Il Papa ha lodato l’impegno dell’associazione, fondata nel 1946, per “l’indubbio contributo” offerto “alla costruzione della moderna Nazione italiana”. La nutrita delegazione della Confartigianato è stata guidata dal loro presidente Giorgio Natalino Guerini. Il servizio di Alessandro Gisotti: RealAudioMP3

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(Canti)

Benedetto XVI ha colto l’occasione del festoso incontro con la Confartigianato per riflettere sulla realtà del mondo del lavoro che, ha rilevato, “nell’attuale momento storico si trova al centro di vasti cambiamenti sociali, mutamenti che sono sempre più rapidi e complessi”. Se ieri artigiano “evocava qualcosa di vecchio”, ha aggiunto, “oggi vuol dire piuttosto autonomia, creatività, personalizzazione nella produzione di beni e servizi. Il lavoro, è stata la riflessione del Pontefice, “appartiene alla condizione originaria dell’uomo”. E se pure a causa del peccato dei progenitori divenne “fatica e pena”, nonostante ciò “nel progetto divino esso mantiene inalterato il suo valore”:

"La Chiesa, fedele alla Parola di Dio, non cessa di richiamare il principio secondo cui 'il lavoro è per l’uomo e non l’uomo per il lavoro' (Laborem exercens, 6). Proclama così senza sosta il primato dell’uomo sull’opera delle sue mani, e ricorda che tutto deve essere finalizzato al vero progresso della persona umana e al bene comune: il capitale, la scienza, la tecnica, le risorse pubbliche e la stessa proprietà privata".

Questo primato dell’uomo, ha detto il Papa, ha trovato “felice realizzazione proprio nelle imprese artigiane”, ispirate agli insegnamenti del Vangelo e ai principi della Dottrina sociale della Chiesa. Di fronte alle migliaia di fedeli, che hanno gremito l’Aula Paolo VI, ha quindi ribadito che “il lavoro artigianale e il lavoro dipendente, possono costituire un’occasione per rendere più umano il vissuto lavorativo”. Di qui l’esortazione a promuovere la dignità dell’uomo nella quotidianità del lavoro:
 
"Cari amici, continuate con tenacia e perseveranza a custodire e a valorizzare la cultura produttiva artigiana, capace di dar vita a grandi occasioni di equilibrato progresso economico e di incontro tra uomini e popoli. Come cristiani, poi, sia vostro impegno vivere e testimoniare il 'Vangelo del lavoro', consapevoli che il Signore chiama tutti i battezzati alla santità attraverso le loro quotidiane occupazioni".

Questo compito, ha detto il Santo Padre, “diventa prezioso servizio all’evangelizzazione”. Un servizio per il quale vengono in aiuto Maria e San Giuseppe, Patrono dei lavoratori. Alla scuola di Nazareth, ha dunque concluso il Papa, gli artigiani possono apprendere come coniugare una vita di fede con la fatica e le difficoltà del lavoro”.

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