Il Papa alla Confartigianato: vivete e testimoniate con coerenza il “Vangelo del lavoro”
Va coniugata “una coerente vita di fede con la fatica e le difficoltà del lavoro,
il profitto personale e l’impegno di solidarietà verso i bisognosi”: è l’esortazione
di Benedetto XVI ai dirigenti e soci della Confartigianato ricevuti stamani in Aula
Paolo VI. Il Papa ha lodato l’impegno dell’associazione, fondata nel 1946, per “l’indubbio
contributo” offerto “alla costruzione della moderna Nazione italiana”. La nutrita
delegazione della Confartigianato è stata guidata dal loro presidente Giorgio Natalino
Guerini. Il servizio di Alessandro Gisotti:
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(Canti)
Benedetto
XVI ha colto l’occasione del festoso incontro con la Confartigianato per riflettere
sulla realtà del mondo del lavoro che, ha rilevato, “nell’attuale momento storico
si trova al centro di vasti cambiamenti sociali, mutamenti che sono sempre più rapidi
e complessi”. Se ieri artigiano “evocava qualcosa di vecchio”, ha aggiunto, “oggi
vuol dire piuttosto autonomia, creatività, personalizzazione nella produzione di beni
e servizi. Il lavoro, è stata la riflessione del Pontefice, “appartiene alla condizione
originaria dell’uomo”. E se pure a causa del peccato dei progenitori divenne “fatica
e pena”, nonostante ciò “nel progetto divino esso mantiene inalterato il suo valore”:
"La
Chiesa, fedele alla Parola di Dio, non cessa di richiamare il principio secondo cui
'il lavoro è per l’uomo e non l’uomo per il lavoro' (Laborem exercens, 6). Proclama
così senza sosta il primato dell’uomo sull’opera delle sue mani, e ricorda che tutto
deve essere finalizzato al vero progresso della persona umana e al bene comune: il
capitale, la scienza, la tecnica, le risorse pubbliche e la stessa proprietà privata".
Questo primato dell’uomo, ha detto il Papa, ha trovato “felice realizzazione
proprio nelle imprese artigiane”, ispirate agli insegnamenti del Vangelo e ai principi
della Dottrina sociale della Chiesa. Di fronte alle migliaia di fedeli, che hanno
gremito l’Aula Paolo VI, ha quindi ribadito che “il lavoro artigianale e il lavoro
dipendente, possono costituire un’occasione per rendere più umano il vissuto lavorativo”.
Di qui l’esortazione a promuovere la dignità dell’uomo nella quotidianità del lavoro: "Cari
amici, continuate con tenacia e perseveranza a custodire e a valorizzare la cultura
produttiva artigiana, capace di dar vita a grandi occasioni di equilibrato progresso
economico e di incontro tra uomini e popoli. Come cristiani, poi, sia vostro impegno
vivere e testimoniare il 'Vangelo del lavoro', consapevoli che il Signore chiama tutti
i battezzati alla santità attraverso le loro quotidiane occupazioni".
Questo
compito, ha detto il Santo Padre, “diventa prezioso servizio all’evangelizzazione”.
Un servizio per il quale vengono in aiuto Maria e San Giuseppe, Patrono dei lavoratori.
Alla scuola di Nazareth, ha dunque concluso il Papa, gli artigiani possono apprendere
come coniugare una vita di fede con la fatica e le difficoltà del lavoro”.