Si aggrava la crisi tra Londra e Teheran sui marinai arrestati.Direttamente coinvolta
l'Unione Europea. Oggi un nuovo video e un'altra lettera dei detenuti
La crisi tra Londra e Teheran, giunta al suo settimo giorno dopo l’arresto di quindici
marinai britannici nel Golfo Persico, si estende a macchia d’olio, investendo direttamente
l’Unione Europea, che ha chiesto l’immediato e incondizionato rilascio dei militari
e ha annunciato misure appropriate se non verranno liberati. La risposta di Teheran
è stato un monito all’Unione a restare neutrale. Intanto oggi un nuovo video e un’altra
lettera dei marines, mentre il premier Blair avverte che l’Iran sarà sempre più isolato.
Da Londra Sagida Syed Nella vicenda
è intervenuto pure il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, esprimendo “grave preoccupazione”,
chiedendo una “rapida soluzione della crisi e che sia garantito l'accesso consolare
ai prigionieri”. Ma cosa può fare davvero la comunità internazionale per sbloccare
questa situazione. E cosa non ha fatto fino a questo momento? Salvatore Sabatino lo
ha chiesto al giornalista ed analista politico, Ahmad Rafat. Ascoltiamo