BAGHDAD, 31mar07 - “Abbiamo previsto un intenso programma liturgico per la prossima
Pasqua ma non sappiamo se potremo celebrarlo. Qui la morte è dietro l’angolo”. Lo
dice candidamente l’ausiliare caldeo di Baghdad, mons. Shlemon Warduni che esprime
anche “tristezza per l’esodo dei cristiani dal Paese”. “Siamo amareggiati – dice in
un’intervista al SIR - viviamo in una situazione di cui non si vede la fine, le cui
vittime sono i malati, gli anziani, i bambini, molti resi orfani dalle violenze inenarrabili
provocate da autobomba, kamikaze e criminali". Tuttavia, afferma, “la Pasqua rinsalderà
la nostra certezza in un avvenire giusto, di tolleranza e di riconciliazione". La
mancanza di sicurezza ha costretto il Patriarcato caldeo ad anticipare la celebrazione
della Veglia pasquale al pomeriggio del Sabato Santo, “è troppo pericoloso uscire
di notte” spiega il vescovo. Stante ciò tutti gli appuntamenti della Settimana Santa
verranno resi noti ai fedeli, domani Domenica delle Palme. “Speriamo - aggiunge mons.
Warduni - che la fede dia ai nostri cristiani il coraggio necessario per superare
le difficoltà e partecipare ai riti. Per tutti la Settimana Santa è tempo di digiuno.
Il nostro digiuno è la sofferenza in cui viviamo. La offriamo non solo per l'Iraq
ma per tutto il mondo". (Sir – MANCINI)