Favorire un dialogo esigente tra culture e religioni per promuovere pace e sviluppo:
l’esortazione del Papa al nuovo ambasciatore ucraino presso la Santa Sede
Dialogo tra culture e religioni, impegno ecumenico e radici cristiane dell’Europa:
sono i temi forti affrontati da Benedetto XVI nel discorso al nuovo ambasciatore ucraino
presso la Santa Sede, la signora Tetiana Izhevska, ricevuta stamani in Vaticano per
la presentazione delle Lettere Credenziali. Il Papa ha esortato l’Ucraina ad essere,
secondo la sua vocazione, ponte tra Oriente ed Occidente. Quindi, ha ringraziato l’ambasciatore
per l’invito a visitare l’Ucraina, ripercorrendo le orme di Giovanni Paolo II, che
vi si recò nel 2001. Il servizio di Alessandro Gisotti:
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In
un mondo sempre più globalizzato, è urgente “favorire un dialogo esigente ed approfondito
tra le culture e le religioni”. E’ l’esortazione di Benedetto XVI, che ha poi sottolineato
come questo dialogo non debba tendere al sincretismo, ma permettere alle religioni
“di svilupparsi nel rispetto reciproco, lavorando, ciascuno secondo il proprio carisma,
per il bene comune”. Tale prospettiva, è stata la sua riflessione, “permetterà sicuramente
di ridurre le fonti possibili di tensione e contrasto tra i gruppi e le nazioni” garantendo
a tutti “le condizioni di una pace e di uno sviluppo durevoli”.
Il Pontefice
ha, quindi, ribadito l’importanza delle radici cristiane dell’Europa. L’Ucraina, ha
costatato, ha sempre avuto una vocazione di ponte tra l’Oriente e l’Occidente. Condizione
che ha valorizzato in questi ultimi anni con una politica di “apertura e collaborazione
con gli altri Paesi del continente”. Il Pontefice si è detto sicuro che la nazione
ucraina, la cui storia è “profondamente impregnata del Vangelo, nella sua cultura
e nelle sue istituzioni” avrà a cuore “di portare alle altre nazioni il dinamismo
della sua identità, preservandone le caratteristiche originali”. Il Papa si è dunque
rallegrato per la tutela, da parte dello Stato ucraino, della libertà religiosa, “dimensione
essenziale della libertà dell’uomo”.
Si è così soffermato sul dialogo ecumenico.
Rivolgendosi ai fedeli cattolici d’Ucraina, Benedetto XVI ha sottolineato che la Chiesa
“porta nel suo seno la cura del dialogo permanente” tra le due tradizioni, orientale
ed occidentale. Ha, quindi, messo l’accento sul desiderio dei cattolici di “proseguire
sul cammino di unità con i fratelli ortodossi e delle altre confessioni cristiane”.
Il Papa ha espresso parole di incoraggiamento, affinché si “mostrino sempre disponibili
a consolidare il dialogo ecumenico” per “superare le difficoltà e raggiungere l’unità
tanto attesa”. Unità volta ad offrire al mondo “una testimonianza più vera della Buona
Novella”.
D’altro canto, il Pontefice ha assicurato l’impegno dei cattolici
ucraini al servizio del bene comune. Una delle vocazioni proprie della Chiesa cattolica,
ha affermato, “s’esprime nell’importanza che attribuisce all’educazione dei giovani”.
Per la Chiesa, si tratta di “permettere ai giovani di ricevere una formazione solida
ed integrale, fondata sui principi dell’etica cristiana” e dunque “della dignità fondamentale
dell’essere umano, creato ad immagine di Dio”. La Chiesa, ha concluso il Papa, auspica
di “partecipare attivamente a questa grande missione educativa, mettendo la sua esperienza
al servizio di ognuno”.
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Nata a Chernigiv nel 1957, la signora
Tetiana Izhevska è sposata ed ha una figlia. E’ stata docente presso l’Accademia delle
Scienze d’Ucraina e l’Università Linguistica di Kiev. Tra gli ultimi incarichi diplomatici
ricoperti quello di vice-presidente della Commissione governativa presso l’UNESCO
e di Rappresentante d’Ucraina presso il comitato per le Pari Opportunità del Consiglio
d’Europa.