Il Forum internazionale dei giovani a Rocca di Papa per imparare ad annunciare il
"Vangelo del lavoro". Il pensiero di mons. Rylko
Trecento giovani di 90 nazioni da tutto il mondo, attirati a Roma sullo sfondo della
Settimana Santa e in particolare dall Giornata mondiale della Gioventù della Domenica
delle Palme, che quest'anno si celebra a livello diocesano: sono i giovani che prendono
parte al Forum Internazionale organizzato dal Pontificio Consiglio per i Laici, in
programma a Rocca di Papa da domani al 31 marzo sul tema: “Testimoniare Cristo nel
mondo del lavoro”. Un incontro espressamente dedicato ad un ambito in rapido cambiamento
e con evidenti differenze a seconda dei Paesi di provenienza dei ragazzi, ma dove
professioni e mestieri possono essere comunque vissuti come via ordinaria di perfezione
cristiana. Al presidente del dicastero organizzatore, l'arcivescovo Stanislaw Rylko,
Giovanni Peduto ha domandato come vivano i giovani le profonde trasformazioni
del mercato lavorativo:
********** R.
- Ovunque nel mondo, i giovani non solo si trovano nell’occhio del ciclone dei cambiamenti
in corso nel mercato del lavoro, ma ne pagano anche il prezzo. Le statistiche dicono
che il tasso di disoccupazione più elevato è, dappertutto, quello che riguarda i giovani.
E per la stragrande maggioranza di loro, il posto fisso è ormai un sogno irraggiungibile.
La mobilità e la flessibilità del lavoro generano spesso condizioni di precarietà
e un’estrema incertezza sul futuro, rendendo così assai difficili scelte fondamentali
di vita, come il matrimonio e la formazione di una famiglia. Come vivere queste situazioni
senza cadere nella disperazione o in una sterile rassegnazione? La nuova situazione
richiede dai giovani un profondo cambiamento di mentalità e li chiama a superare passività
e rassegnazione per farsi coraggiosamente protagonisti del proprio futuro, investendo
le loro migliori energie, con creatività e intraprendenza, nella propria formazione
professionale. C’è chi parla del bisogno di una vera e propria “rivoluzione culturale”
in questo campo. Per cercare le giuste soluzioni, la Dottrina sociale della Chiesa
è una miniera, per molti, ancora tutta da scoprire.
D.
- Com'è possibile scoprire il senso più profondo del proprio lavoro?
R.
- Il lavoro ha un ruolo essenziale nella vita dell’uomo, sia sotto l'aspetto economico,
sia per la sua valenza sociale e personale. Il lavoro è un fattore importante per
la propria realizzazione di uomini e donne. Purtroppo, molti nostri contemporanei
lo riducono superficialmente a un fare fine a sé stesso, a un attivismo sfrenato,
a una specie di “droga” che rende dimentichi dell’essenziale. Per questo, occorre
ripensarlo costantemente e costantemente ricercarne il significato originario più
profondo. Nell’enciclica Laborem exercens, il Servo di Dio, Giovanni Paolo
II, ci ricordava che l’uomo è chiamato a lavorare non solo per “avere” di più, ma
anzitutto per “essere” di più, per maturare nella propria umanità. Bisogna che i giovani
cristiani diventino oggi protagonisti di una nuova “cultura del lavoro”, una grande
sfida che non riguarda soltanto le giovani generazioni.
D.
- Come annunciare il Vangelo del lavoro oggi?
R.
- Questa domanda ci accompagnerà durante tutti i giorni del Forum. Il mondo del lavoro
è oggi un importante areopago da evangelizzare. Ci vogliono dunque messaggeri coraggiosi
e convinti del “Vangelo del lavoro”. Il lavoro umano ha un profondo senso spirituale.
Il riferimento a Dio è fondamentale, come ricorda la massima benedettina “Ora et labora”.
Il lavoro, per quanto importante, non è un assoluto e non deve mai diventare un idolo.
L’uomo che lavora è chiamato a essere collaboratore cosciente e responsabile di Dio
Creatore e Redentore. L’apostolo ci sollecita a fare tutto per la gloria di Dio. Nella
vita del cristiano il lavoro diventa quindi una via verso la santità, una scuola di
santità. E tutto ciò non è un’utopia, ma un tesoro alla cui ricerca mettersi di nuovo
ogni giorno. Il momento culminate del Forum sarà l’incontro dei giovani partecipanti
con il Santo Padre Benedetto XVI in piazza San Pietro il giorno della Domenica delle
Palme, quando si celebrerà la XXII Giornata Mondiale della Gioventù, che aprirà l’ultima
tappa dell’itinerario dei giovani verso Sydney 2008. **********