Mons. Parolin: le diverse religioni della Terra Santa decisive per rilanciare la pace
tra israeliani e palestinesi
La comunità internazionale, e con essa la Santa Sede, auspica che il nuovo governo
palestinese possa essere “un interlocutore autorevole ed affidabile, capace di condurre
la propria gente, con senso di responsabilità e realismo, alla conclusione di una
pace giusta con gli israeliani”, oltre che “alla creazione di uno Stato libero, indipendente
e sovrano” per i palestinesi stessi. Lo ha affermato il sottosegretario per i Rapporti
con gli Stati, mons. Pietro Parolin, durante la Conferenza internazionale svoltasi
nei giorsi scorsi a Roma, su convocazione del Comitato delle Nazioni Unite per l’esercizio
dei diritti inalienabili del popolo palestinese. Ricordando i passaggi salienti della
lettera indirizzata lo scorso Natale da Benedetto XVI ai cristiani di Terra Santa,
mons Parolin ha concluso a nome della Santa Sede dicendosi convinto che a dare un
“contributo decisivo” al rilancio dei colloqui di pace saranno le “differenti confessioni
religiose presenti in quei luoghi”.