Save the children: più impegno per aiutare milioni di bambini, vittime di nuove forme
di schiavitù
Milioni di bambini vivono ancora oggi in condizioni disumane, simili alla schiavitù.
Per questo è necessario che i governi moltiplichino i loro sforzi per eliminare le
peggiori forme di sfruttamento dei bambini. E’ l’appello lanciato dall’organizzazione
internazionale “Save the children” in occasione del 200.mo anniversario dell’abolizione
della tratta schiavista nell’Impero britannico. Tra le nuove forme di schiavitù infantili,
la tratta di bambini è una delle piaghe più diffuse. Si stima che ogni anno siano
almeno 1 milione e 200 mila i bambini e gli adolescenti vittime di tratte verso Paesi
dell’Europa occidentale, dell’America e dei Caraibi. Un altro turpe fenomeno che coinvolge
i minori è quello legato allo sfruttamento sessuale. Secondo Save the children, sono
circa 1 milione e 800 mila i bambini di tutto il mondo che subiscono abusi a causa
di prostituzione, pornografia infantile e turismo sessuale. Un dramma molto diffuso
è poi quello che purtroppo conoscono milioni di bambini costretti a lavorare per ripagare
un debito spesso contratto dalla famiglia. Si stima, inoltre, che siano più di 1 milione
i bambini che mettono ogni giorno a rischio la loro vita in miniere e cave di oltre
50 Paesi dell’Africa, dell’Asia e del Sud America. Anche le case sono spesso teatro
di esperienze dolorose: sono milioni i bambini obbligati a lavorare, fino a 15 ore
al giorno, come domestici. Un altro flagello è quello dei bambini soldato: sono oltre
250 mila, in tutto il mondo, i minori impiegati in forze armate. Tra le più spaventose
e ancora poco conosciute forme di schiavitù c’è anche quella dei matrimoni imposti.
In Afghanistan, ad esempio, più della metà delle ragazze si sposano prima di aver
compiuto 16 anni. Per sradicare queste terribili pratiche i leader mondiali e i donatori
internazionali – si legge infine nel comunicato di Save the children – “devono agire
immediatamente per mettere a disposizione leggi e risorse” adeguate. (A.L.)