Domattina, visita pastorale di Benedetto XVI alla Parrocchia romana di Santa Felicita
e Figli Martiri al quartiere Fidene
Domani mattina, Benedetto XVI si recherà in visita pastorale alla Parrocchia romana
di Santa Felicita e Figli Martiri al quartiere Fidene, dove presiederà la Santa Messa.
La Radio Vaticana trasmetterà la cronaca dell’evento a partire dalle ore 8.50 sull’onda
media di 585 kHz e in modulazione di frequenza di 105,0 MHz. Il quartiere Fidene,
che si trova nella periferia nord di Roma, sorge sull’originaria città di Fidene,
una delle località più fiorenti del Lazio antico. Negli ultimi 50 anni il territorio
è stato al centro di un vigoroso sviluppo urbanistico e Fidene, da “borgata”, è diventata
“quartiere”. Ma come si prepara la comunità parrocchiale all’incontro con Benedetto
XVI? Luca Collodi lo ha chiesto al parroco, don Eusebio Mosca: ********** R.
- Avere il Papa è chiaro che è un grandissimo onore. Noi vorremmo, però, che dietro
questa esultanza ci fosse una preparazione, un approfondimento della nostra fede,
che stiamo cercando di risvegliare in tutti i modi, con catechesi, con vari incontri
e con annunci. Sono, oltretutto, già due domeniche che un gruppo di neocatecumenali
dei Santi martiri canadesi stanno venendo qui per fare apostolato lungo le strade
e nella piazza centrale di Fidene, proprio per risvegliare questi cittadini, perché
prendano coscienza di questo evento che per noi è grandioso, eccezionale, in quanto
risveglia la fede, l’adesione a Cristo: ci sono dei valori che in questi ultimi anni,
però, si stanno oscurando.
D. – Don Eusebio, Benedetto
XVI non è il primo Papa che visita la parrocchia e la comunità di Fidene...
R.
– Dopo otto anni dall’inaugurazione della chiesa venne Paolo VI.
D.
– Era il Natale del 1965…
R. – Quando è arrivato
qui Paolo VI, non c’erano le premesse per una grande parrocchia. Era una piccola borgata
dove mancava tutto, dalla luce all’acqua. Non c’erano strade, se non quelle fangose.
La gente doveva andare a prendere l’acqua lontano dalle abitazioni. Quindi, quando
arrivò Paolo VI, arrivò la benedizione di Dio, perchè portò molte cose utili per le
famiglie, soprattutto – raccontano – coperte, scarpe, vestiario, generi alimentari
e così via. Quindi, fu più che altro un’esplorazione quasi missionaria. Non ci dobbiamo
vergognare.
D. – E dal Natale del ’65 ad oggi, siamo
nel 2007, questa parrocchia, questa comunità parrocchiale, ha fatto molti passi avanti…
R.
– Possiamo dire che ne ha fatti tantissimi di passi avanti, perché è cresciuto anche
il numero dei cattolici.
D. – Don Eusebio, che cosa
dirà al Papa?
R. – Dirò che noi siamo esultanti e
felici di questa visita. Il fatto che venga il Vicario di Gesù Cristo qui in mezzo
a noi è motivo di grande gioia.