I media hanno l’obbligo di riportare la verità: così, l’arcivescovo Foley, intervenuto
ieri ad un incontro a Messina sul tema “Informazione e tutela dei diritti dei minori”
I giovani hanno il diritto di chiedere ai media di riportare la verità, rispettando
la dignità di ogni essere umano: è quanto affermato dall’arcivescovo John P. Foley,
presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, che ieri ha preso
parte ad un convegno a Messina su “Informazione e tutela dei diritti dei minori”.
Il presule ha ricordato che l’ultimo messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni
Sociali è stato dedicato dal Papa proprio ai giovani. Benedetto XVI, ha detto mons.
Foley, sa che i media possono aiutare i ragazzi a realizzare ideali e speranze, “a
patto che vengano usati bene”. Tuttavia, ha avvertito, molti contenuti dei mezzi di
comunicazione “possono contribuire alla corruzione piuttosto che ad un sano sviluppo”.
Per questo, è stata l’esortazione del capodicastero, i giovani devono “diventare utenti
informati e competenti dei media”, ed “anche collaboratori”. I giovani, ha detto ancora,
hanno il diritto di “chiedere ai media quello che serve per proteggere il bene comune:
il diritto di chiedere giustizia, di contrastare la violenza” e di “condannare la
corruzione”. Il Santo Padre, ha concluso l’arcivescovo Foley, “ha chiesto ai comunicatori
ed ai giovani di essere positivi, di non limitarsi alle lamentele, ma di contribuire
alla trasformazione della società, facendo conoscere la buona novella di Gesù” nel
mondo. (A cura di Alessandro Gisotti)