2007-03-19 12:43:02

Iraq - Il presidente Usa Bush ribadisce: "Non è ancora il tempo del ritiro"


In Iraq non è ancora arrivato il tempo del ritiro. Così oggi il presidente americano Bush nel quarto anniversario dall’inizio della campagna irachena, ha chiarito che non richiamerà in patria le sue truppe. Un anniversario funestato da una raffica di attentati a Kirkuk e dalla notizia questa sera che l’ex vicepresidente Yassin Ramadan sarà impiccato domani. Elena Molinari: RealAudioMP3


Alla vigilia del quarto anniversario delle prime bombe americane sull’Iraq, la situazione nel Paese del Golfo rimane drammatica. Due esplosioni hanno colpito stamani Baghdad, provocando morti e feriti. Attentati anche a Kirkuk, con un bilancio di almeno 18 morti. Vittime della guerriglia pure a Hilla, Diyala e Iskandiriyah. Il servizio di Stefano Leszczynski: RealAudioMP3


Quattro anni fa, all’alba del 20 marzo 2003, aveva inizio l’intervento anglo-americano in Iraq. La situazione oggi è tutt'altro che stabilizzata. Saddam Hussein è stato impiccato, il Paese ha un Parlamento e un governo democratici, è stata votata una nuova Costituzione, ma le violenze sul terreno continuano. Secondo il sito di 'Iraq Body Count', che riporta un resoconto basato sulle notizie diffuse dalla stampa internazionale, dal marzo 2003 sono morte tra le 59mila e le 65mila persone, in gran parte civili, mentre i dati forniti dall’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati parlano di due milioni di profughi che hanno lasciato l’Iraq e un milione e 800mila sfollati all’interno del Paese. Ma cos’è cambiato oggi in Iraq? Giada Aquilino lo ha chiesto a mons. Shlemon Warduni, vescovo ausiliare di Baghdad: RealAudioMP3








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