2007-03-17 15:06:32

In Iraq, cresciuto del 10% il tasso di malnutrizione infantile dall’invasione USA, nel 2003


Il tasso di malnutrizione tra i bambini iracheni è salito di quasi il 10% da quando gli Stati Uniti hanno invaso il Paese, nel 2003, passando dal 19% al 28%, quasi un terzo di tutta la popolazione infantile: lo ha accertato uno studio di Caritas Internationalis e Caritas Iraq, in cui si evidenzia che la fame crescente è causata principalmente dagli alti livelli di insicurezza, dal collasso del sistema sanitario e dalla accresciuta polarizzazione delle differenze sociali, politiche e religiose, oltre che dalla crescente povertà. “Oggi – sottolinea Caritas, citata dall’agenzia MISNA – oltre l’11% dei neonati iracheni viene al mondo sottopeso; nel 2003 il fenomeno interessava solo il 4%”. Ma Caritas, che in Iraq gestisce una serie di cliniche per bambini, ricorda che i dati su mortalità e malnutrizione infantile del 2003 già risentivano fortemente dell’embargo internazionale imposto dai primi anni ‘90, dopo la prima guerra del Golfo. “Negli ultimi quattro anni, ma in particolare nel 2006, abbiamo visto la vita degli iracheni peggiorare invece che migliorare”, ha affermato Claudette Habesch, presidente di Caritas Medio Oriente e Nord Africa, che lavora a stretto contatto con Caritas Iraq. “La gente vota ormai ‘con i piedi’ – ha aggiunto – nel senso che ogni giorno almeno cinque mila persone lasciano il Paese”, mentre si assiste “alla scomparsa completa di alcune minoranze, come quella cristiana”. “Sono convinta – ha concluso – che le cose per l'Iraq andranno meglio, ma solo perché peggio di così non è possibile”. (R.M.)







All the contents on this site are copyrighted ©.