REGNO UNITO Anche episcopato contro nuovo programma nucleare del Premier Blair
LANCASTER, 15 mar ’07 - La Chiesa britannica si unisce al coro di no al nuovo
piano di ammoderanamento nucleare varato dal Governo Blair. Al centro del dibattito
c’è il Trident, il sistema missilistico di deterrenza mediante missili montati su
sommergibili nucleari, operativo da metà degli anni Novanta. Il governo Blair lo vuole
sostituire con sommergibili di nuova generazione, ma la maggioranza dei britannici
è contraria. Contro il progetto di ammodernamento si è mobilitata una coalizione di
un centinaio di personaggi pubblici, tra cui leader religiosi, attori, scrittori e
scienziati che chiede al governo di impiegare le sue risorse in un altro modo, specie
in un periodo storico in cui le minacce più gravi non vengono da singoli Paesi, ma
da gruppi terroristici. Alla loro voce si è unita quella di mons. Patrick O’Donoghue,
vescovo di Lancaster e responsabile della pastorale dei migranti e rifugiati della
Conferenza episcopale inglese e gallese. In una nota diffusa martedì, alla vigilia
del dibattito parlamentare iniziato ieri, il presule invita “il Primo Ministro e il
governo a non procedere alla sostituzione del Trident e ad impegnarsi a smantellare
gli attuali sistemi di armamento nucleare ottemperando in questo modo gli obblighi
fissati dal Trattato di non proliferazione e dando nuovo impulso agli sforzi internazionali
per il disarmo”. “L’unico vero deterrente nucleare – sottolinea la nota - è un passo
verso il completo disarmo nucleare”. Dello stesso tenore sono stati gli appelli delle
Chiese anglicana, battista, metodista e riformata unita. Secondo l’arcivescovo di
Canterbury Rowan Williams “non esistono argomenti a favore della moralità delle armi
nucleari” (Dichiarazione; Apic – ZENGARINI)