Il 2 aprile prossimo si chiude la fase diocesana della Causa di Beatificazione di
Giovanni Paolo II: ai nostri microfoni, la testimonianza del postulatore mons. Slawomir
Oder
Una notizia a lungo attesa da milioni di fedeli in tutto il mondo: lunedì 2 aprile,
alle ore 12, avrà luogo nella Basilica di San Giovanni in Laterano la sessione di
chiusura dell’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità del Servo
di Dio Giovanni Paolo II. Lo ha annunciato oggi il cardinale Camillo Ruini, vicario
del Papa per la diocesi di Roma, in seguito alla comunicazione ricevuta dal postulatore
della Causa di Beatificazione e Canonizzazione di Karol Wojtyla, mons. Slawomir Oder.
Il cardinale Ruini invita tutti i fedeli della diocesi a prender parte alla Santa
Messa di suffragio di Giovanni Paolo II, che verrà presieduta da Benedetto XVI, nel
pomeriggio del 2 aprile alle ore 17.30, nella Basilica Vaticana. Per un commento su
questo importante annuncio per la vita della Chiesa, Beata Zajaczkowska, del
nostro programma polacco, ha intervistato lo stesso postulatore, mons. Slawomir
Oder: ********** R.
- In questo momento la chiusura della fase diocesana significa che abbiamo chiuso
l’inchiesta, gli interrogatori di tutti i testimoni. La Commissione storica ha svolto
il suo compito, ha presentato la relazione e tutta la documentazione è pronta per
trasmetterla alla Congregazione per le Cause dei Santi.
D.
- Come si svolgerà la cerimonia di chiusura?
R. -
E’ previsto l’appuntamento per tutti i fedeli, perché la sessione della chiusura sarà
un atto pubblico. Questo appuntamento è previsto a mezzogiorno del 2 aprile nella
Basilica di San Giovanni in Laterano. Il momento della chiusura è un momento strettamente
giuridico, però per entrare nel clima di questo solenne momento, ci prepareremo con
la recita della preghiera delle ore.
D. - Possiamo
dire che questo è stato il processo di Beatificazione più veloce nella storia moderna
della Chiesa?
R. - Per certi aspetti, sicuramente
è stato molto veloce, probabilmente più veloce di altri. Dal momento della morte di
Giovanni Paolo II all’apertura della Causa, sicuramente è stata una cosa del tutto
eccezionale. Però, per quanto riguarda lo svolgimento del processo, penso che la durata
della fase diocesana potrebbe essere paragonata ad altri processi che di recente hanno
avuto luogo, penso per esempio al processo di Madre Teresa di Calcutta.
D.
- Che figura emerge di Giovanni Paolo II dalle testimonianze che sono arrivate nel
suo ufficio?
R. - Soprattutto quella di un Papa vicino,
un Papa che tanti chiamano “il nostro Papa” o semplicemente “il nostro Karol”. Veramente
le testimonianze che provengono da tutte le parti del mondo sono dimostrazione di
una universalità del messaggio di Giovanni Paolo II. C’è una diffusione veramente
mondiale dell’amore per questo grande Papa, che ha accompagnato gli ultimi decenni
della nostra storia. E’ un Papa vicino, amato, un Papa che è entrato nelle nostre
case come il membro più stretto della nostra famiglia. **********