Iraq: "Non rimanere insensibili di fronte alla violenza e al dolore quotidiani". La
nota del direttore, Padre Lombardi
L'Iraq è vicino alla "spartizione": a lanciare l'allarme è stato il ministro degli
Esteri francese, Douste-Blazy, al termine di un colloquio a Parigi con il collega
del Qatar. Mentre prosegue la preparazione della Conferenza internazionale per tracciare
le linee sul futuro del Paese, la situazione in Iraq continua a rimanere drammatica.
Una situazione nei confronti della quale l’opinione pubblica internazionale rischia
di mostrarsi insensibile. Su questo aspetto sentiamo la nota del nostro direttore
generale padre Federico Lombardi:
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ultimi mesi la violenza in Iraq è continuata senza tregua: sentiamo quotidianamente
notizie che parlano di attentati che causano decine, fino a oltre cento morti in un
solo giorno. Sono fatti orribili, ma stiamo cominciando ad abituarci anche ad essi.
E’ gravissimo. Non possiamo abituarci.
Ogni guerra causa un numero eccessivo
e assolutamente ingiustificato di vittime, ma quello che ci turba ancora di più –
in questo nuovo genere di guerra – è che gli attentati vengono spesso compiuti intenzionalmente
nei luoghi più frequentati dalla gente comune, da persone innocenti e indifese. L’orrore
è cercato, l’odio manifesta la sua assurdità omicida, la sua sete di morte, e si alimenta
di sangue, con più avidità di sangue innocente.
Se occorreva una prova che
la guerra – come ripete il Papa – non risolve i problemi, ma generalmente li peggiora,
questa ne è certamente una prova ulteriore. Ma chi era contrario alla guerra in Iraq
deve resistere alla tentazione sottile e orrenda di rallegrarsene. Qui dobbiamo anzitutto
alimentare un senso profondo di compassione e di volontà di riconciliazione a tutta
prova, perché la volontà umana vacilla di fronte a questa valanga quotidiana di odio.
Dobbiamo diventare capaci di sperare “contro ogni speranza”, per poter essere solidali
e aiutare chi è vittima materiale della violenza e chi ne viene ferito in modo devastante
nello spirito. Il tempo di lotta spirituale della Quaresima, in cammino con il Signore
innocente che affronta e accetta su di sé la passione e la morte, è tempo in cui dobbiamo
misurarci con questa sfida cruciale per l’avvenire dell’umanità di oggi, per la ricerca
di vie vere per la pace.
L’attesa della Risurrezione sostenga e illumini il
nostro cammino. ***********