2007-03-03 11:43:24

Iraq: "Non rimanere insensibili di fronte alla violenza e al dolore quotidiani". La nota del direttore, Padre Lombardi


L'Iraq è vicino alla "spartizione": a lanciare l'allarme è stato il ministro degli Esteri francese, Douste-Blazy, al termine di un colloquio a Parigi con il collega del Qatar. Mentre prosegue la preparazione della Conferenza internazionale per tracciare le linee sul futuro del Paese, la situazione in Iraq continua a rimanere drammatica. Una situazione nei confronti della quale l’opinione pubblica internazionale rischia di mostrarsi insensibile. Su questo aspetto sentiamo la nota del nostro direttore generale padre Federico Lombardi: RealAudioMP3

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Negli ultimi mesi la violenza in Iraq è continuata senza tregua: sentiamo quotidianamente notizie che parlano di attentati che causano decine, fino a oltre cento morti in un solo giorno. Sono fatti orribili, ma stiamo cominciando ad abituarci anche ad essi. E’ gravissimo. Non possiamo abituarci.

Ogni guerra causa un numero eccessivo e assolutamente ingiustificato di vittime, ma quello che ci turba ancora di più – in questo nuovo genere di guerra – è che gli attentati vengono spesso compiuti intenzionalmente nei luoghi più frequentati dalla gente comune, da persone innocenti e indifese. L’orrore è cercato, l’odio manifesta la sua assurdità omicida, la sua sete di morte, e si alimenta di sangue, con più avidità di sangue innocente.

Se occorreva una prova che la guerra – come ripete il Papa – non risolve i problemi, ma generalmente li peggiora, questa ne è certamente una prova ulteriore. Ma chi era contrario alla guerra in Iraq deve resistere alla tentazione sottile e orrenda di rallegrarsene. Qui dobbiamo anzitutto alimentare un senso profondo di compassione e di volontà di riconciliazione a tutta prova, perché la volontà umana vacilla di fronte a questa valanga quotidiana di odio. Dobbiamo diventare capaci di sperare “contro ogni speranza”, per poter essere solidali e aiutare chi è vittima materiale della violenza e chi ne viene ferito in modo devastante nello spirito. Il tempo di lotta spirituale della Quaresima, in cammino con il Signore innocente che affronta e accetta su di sé la passione e la morte, è tempo in cui dobbiamo misurarci con questa sfida cruciale per l’avvenire dell’umanità di oggi, per la ricerca di vie vere per la pace.

L’attesa della Risurrezione sostenga e illumini il nostro cammino.
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