La pseudo scoperta della “tomba di Gesù” è fanta-archeologia: così, il prof. Fabrizio
Bisconti, segretario della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra
L’annunciata scoperta della “tomba di Gesù” è un fenomeno “tra fanta-archeologia,
pubblicità e incassi”. E’ quanto afferma lo Studium Franciscanum Biblicum di
Gerusalemme. La Facoltà di Scienze Bibliche e Archeologiche, riferisce l’agenzia Zenit,
ha fornito questo commento dopo che James Cameron, regista del film “Titanic”, ha
presentato il documentario “The Lost Tomb of Jesus”. Il centro di ricerca riporta
in un comunicato il parere di tutti gli archeologi israeliani che si sono pronunciati
contro il presunto ritrovamento. Di fanta-archeologia parla anche il prof. Fabrizio
Bisconti, segretario della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, in questa
intervista di Alessandro Gisotti:
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R.
– Questa scoperta, a cui si fa riferimento, è una scoperta ormai del 1980, in un quartiere
di Gerusalemme, il quartiere di Talpiot; la scoperta fu resa nota proprio dall’archeologo
Amos Kloner, che spiegò in maniera esemplare e molto congrua il tipo di scoperta che
aveva fatto, cioè la scoperta di una tomba – una tomba di famiglia – che conteneva
degli ossari con delle iscrizioni incise che facevano riferimento ai nomi, agli antroponimi,
di Gesù, di Marta, di Maria ... Sono degli antroponomi estremamente diffusi nel I
secolo dopo Cristo, a cui va riferito il complesso archeologico che Kloner aveva individuato.
E quindi, al tempo, ci fu una reazione non così spettacolare come ora si vuole infondere
alla scoperta. Questi antroponimi a cui si fa riferimento, specialmente quello di
Jeshua bar Joseph, Gesù figlio di Giuseppe: è un antroponimo, questo, che è diffuso
e che si può contare almeno una settantina di volte. Quindi, assolutamente non può
essere identificato con Gesù.
D. – Ecco. Peraltro,
non è la prima volta che, guardando a modesti reperti archeologici, viene invece proposta
una scoperta clamorosa ...
R. – Sì! In passato si
ritenne di aver trovato l’Arca di Noè, altre scoperte così ... “fantasmagoriche” ...
Io credo che il fenomeno vada inquadrato nel momento storico, no? Ora è il momento
dei grandi “scoop”, delle grandi ricostruzioni, restituzioni pseudo-storiche, ma si
tratta di fanta-archeologia! Questo fenomeno di dire altro rispetto alla verità storica,
è un fenomeno che incomincia con il cristianesimo, praticamente. Quindi, dobbiamo
abituarci a queste false scoperte, a queste false notizie ...
D.
– In questo caso, gli archeologi – e non solo gli archeologi cristiani: lei citava
Kloner, quindi archeologi israeliani – sono tutti concordi nel parlare di speculazioni,
di assurdità. Però, questo ritrovamento ha un grande successo a livello mediatico
perché viene riecheggiato da un documentario del regista Cameron, famoso per il film
“Titanic” ...
D. – Sì. Io ritengo che tutti gli archeologi
si siano pronunciati in questo senso, gli archeologi conoscono bene quale valore dare
a questi rinvenimenti. E’ chiaro che il regista Cameron vuole ricostruire attorno
a queste scoperte che gli vengono consegnate dall’archeologia, e che lui naturalmente
rielabora attraverso gli strumenti ed i mezzi dei media, viene offerto appunto a questo
regista lo spunto per uno “scoop” di estrema risonanza, e questo è un fatto che naturalmente
poi investe l’orbita del commercio e della divulgazione, che è altra cosa rispetto
alle fasi scientifiche su cui si basano gli archeologi.