2007-02-28 14:40:12

Appello di un gruppo di giuristi italiani a difesa della famiglia


Non c’è spazio nella Costituzione italiana per unioni diverse dalla famiglia. E' quanto afferma un gruppo di noti costituzionalisti in un documento reso noto ieri dal titolo ''La famiglia nella Costituzione''. In particolare i giuristi sostengono la propria contrarietà al disegno di legge sulle unioni di fatto, i cosiddetti DICO, che dovrebbe iniziare l'iter parlamentare entro le due prossime settimane. Massimiliano Menichetti ha intervistato a questo proposito Antonio Baldassarre, presidente emerito della Corte Costituzionale e tra i firmatari del documento:

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R. – In questo ambiguo disegno di legge abbiamo visto che c’era una formazione che non era la famiglia, ma avendo gli stessi diritti della famiglia poteva essere considerata una previsione legislativa in frode della Costituzione, perchè la Costituzione prevede un’unica formazione sociale che abbia come fine la riproduzione sociale, la trasmissione dei valori e così via. Tutto questo, quindi, ci sembrava un aggiramento del principio costituzionale, che invece prevede a questi fini soltanto un’istituzione, cioè la famiglia.

 
D. – Quindi in questo senso si mette in pericolo la Costituzione?

 
R. – Si mette in pericolo un principio fondante della Costituzione, perchè non va dimenticato che l’art. 29, cioè quello che parla appunto della famiglia e dei diritti della famiglia, è stato classificato dalla Corte costituzionale non una volta, ma ormai con giurisprudenza costante, come un pilastro immodificabile della nostra Costituzione. Nemmeno con una legge di revisione costituzionale questo potrebbe essere modificato.

 
D. – Oggi ci sono degli attacchi sempre più forti dal punto di vista giuridico alla famiglia ...

 
R. – Questa è un’epoca in cui si celebra l’individuo e l’individualismo. E’ chiaro che chi cavalca questa tigre lotta contro tutte le formazioni sociali, tipo la famiglia, che impone – ricordiamoci – più doveri che diritti. Ma io mi domando: “Qual è il futuro che si collega a questa ideologia?” E’ una società frammentata, in cui non c’è più alcun dovere, non c’è più alcuna responsabilità, ma ogni più strano desiderio diventa un diritto. E’ una "non società", non è una società. Noi, invece, pensiamo proprio il contrario, che in un momento di difficoltà dei gruppi sociali, delle formazioni sociali come la famiglia, vanno difese queste contro le pretese individualistiche di distruzione dei vincoli sociali.
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