2007-02-23 14:18:54

Nei Giardini Vaticani, posa del segnale del Primo Meridiano d’Italia, alla presenza dell'arcivescovo Lajolo


 


Il Signore Gesù, ‘Stella del mattino’, risponde alla generale necessità di orientamento nei tortuosi sentieri della vita: così, l’arcivescovo Giovanni Lajolo, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, intervenendo stamani, presso il monumento di San Pietro nei Giardini Vaticani, alla posa del segnale del Primo Meridiano d’Italia, indicato dalla Torre di Padre Secchi, costruita su Monte Mario nel 1870 per la misura del grado europeo. L’iniziativa è stata patrocinata dal Governatorato della Città del Vaticano, su proposta del Centro di ricerca topografica “Studium Urbis” e dell’Università di Roma “La Sapienza”. Ce ne parla, al microfono di Roberta Moretti, Tullio Aebischer, ideatore del progetto per “Studium Urbis”:

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R. – Il Primo Meridiano d’Italia è uno dei tantissimi meridiani che collegano il Polo Nord al Polo Sud e, in particolare, questo primo meridiano fu quello utilizzato per la cartografia di tutta la penisola italiana.

D. – Come si è arrivati alla sua definizione?

R. – Padre Angelo Secchi, che era il direttore dell’Osservatorio Astronomico del Collegio Romano, con il suo lavoro geodetico definì questo punto su Monte Mario che, dopo l’arrivo degli italiani a Roma, fu accettato completamente. Quindi, gli italiani decisero di far passare il meridiano per questa Torre ed utilizzarlo per la cartografia italiana, fino alla fine del secolo passato, quando poi si passò all’altro sistema di localizzazione che si chiama GPS, la localizzazione con i satelliti. Oggi vogliamo mettere in rilievo il fatto che questo Primo Meridiano non esiste più e quindi bisogna rivalutarlo dal punto di vista storico, geografico ed anche culturale. Inoltre, la figura di padre Angelo Secchi era molto conosciuta nel secolo passato e oggi è completamente dimenticata.

D. – Perché avete scelto di mettere una targa che segni la linea del Primo Meridiano d’Italia proprio qui in Vaticano?

R. – Perché per pura fortuna il Primo Meridiano d’Italia passa anche nello Stato vaticano e volevamo fare un raccordo con questa attività di padre Angelo Secchi che fu iniziata quando c’era il Primo Meridiano che passava per la Cupola di San Pietro e che lui invece spostò a Monte Mario per fare la cartografia dello Stato Pontificio.

D. – Perché questo cambiamento?

R. – La Cupola di San Pietro è molto prestigiosa, ma dal punto di vista scientifico aveva due problemi: non si aveva un orizzonte completamente libero in tutte le sue direzioni e poi era praticamente impossibile mettere uno strumento sulla Cupola di San Pietro, in corrispondenza della croce.

D. – Abbiamo nominato tante volte padre Angelo Secchi, cui è dedicata la Torre di Monte Mario. Chi era?

R. – Era un gesuita che si interessò di matematica, meteorologia, geodesia, astronomia. In particolare, fondò l’astrofisica, cioè applicò la fisica allo studio del cielo. Fu nominato direttore dell’Osservatorio Astronomico del Collegio Romano e a quell’epoca ebbe grandi riconoscimenti non solo nello Stato Pontificio, ma anche in tutto il mondo.
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