Benedetto XVI all’udienza generale del Mercoledì delle Ceneri: convertirsi è scegliere
l’amore di Dio nella Croce, non la propria realizzazione
La Quaresima è la “stagione spirituale propizia per allenarsi” a cercare Dio “con
maggior tenacia”: tralasciando gli effimeri progetti di successo personale e riscoprendo,
invece, la forza dell’amore di Dio e della carità verso i deboli. Sono alcuni dei
pensieri con i quali Benedetto XVI ha svolto l’udienza generale di oggi, interamente
centrata sul periodo penitenziale che si apre con il Mercoledì delle Ceneri. Come
accaduto talvolta nelle scorse settimane, prima di tenere la catechesi in Aula Paolo
VI, il Papa è sceso nella Basilica di San Pietro, dove ha pregato e incontrato brevemente
numerosi gruppi di scolaresche e di associazioni di giovani, invitati ad accogliere
Gesù “con generosità”. La cronaca, nel servizio di Alessandro De Carolis: Convertirsi
a Dio perché l’uomo non è l’architetto assoluto del proprio destino e in quanto figlio
di Dio può aspirare a molto di più della propria autorealizzazione. Riscoprire che
dietro l’ombra della Croce c’è il “segreto della felicità”, che deve essere testimoniata
in ogni ambiente della vita sociale. Come ogni Mercoledì delle Ceneri, l’udienza generale
ha permesso al Papa di percorrere con i suoi insegnamenti i “sentieri spirituali”
della Quaresima. E i primi ai quali ha voluto rammentare con particolare accortezza
il senso di questo periodo liturgico sono stati i circa 8 mila giovani, che affollavano
le navate di San Pietro:
“Cari giovani, sentite
questo invito come se Cristo lo rivolgesse personalmente ad ognuno di voi e accoglietelo
con generosità. Percorrendo fedelmente l’austero itinerario quaresimale, potrete prendere
coscienza dei rischi a cui è esposta la vostra vita spirituale e sarete incoraggiati
a realizzare con gioia la vostra vocazione cristiana”. (applausi)
Dalla
folla in San Pietro a quella dell’Aula Paolo VI: qui, insistendo più volte a braccio
sui concetti-chiave della sua catechesi, Benedetto XVI ha detto che questo “itinerario
di conversione evangelica non può limitarsi ad un periodo particolare dell’anno”,
ma deve abbracciare “l’intero arco dell’esistenza, ogni giorno della nostra vita”.
E in quest’ottica, dunque, ha osservato il Pontefice, “la Quaresima è la stagione
spirituale propizia per allenarsi con maggior tenacia a cercare Dio, aprendo il cuore
a Cristo”:
"Convertirsi non è uno sforzo per
autorealizzare se stessi, perché l’essere umano non è l’architetto del proprio destino
eterno. Non siamo noi che abbiamo fatto noi stessi. Perciò l’autorealizzazione è una
contraddizione ed è anche troppo poco per noi. Abbiamo una destinazione più alta (...)
Conversione consiste nell’accettare liberamente e con amore di dipendere in tutto
da Dio, il vero nostro Creatore, di dipendere dall’amore. Questa non è dipendenza
ma libertà. Convertirsi significa allora non inseguire il proprio successo personale
- che è una cosa che passa - ma, abbandonando ogni umana sicurezza, porsi con semplicità
e fiducia alla sequela del Signore perché per ciascuno Gesù diventi, come amava ripetere
la beata Teresa di Calcutta, il mio tutto in tutto". Già
nel Messaggio per la Quaresima, Benedetto XVI aveva parlato diffusamente dell’amore
presente nella “follia” della Croce. All’udienza generale ha dato voce a ciò che aveva
scritto:
“Sì, cari fratelli e sorelle, la Croce
è la definitiva rivelazione dell’amore e della misericordia divina anche per noi,
uomini e donne di questa nostra epoca, troppo spesso distratti da preoccupazioni e
interessi terreni e momentanei. Dio è amore, e il suo amore è il segreto della nostra
felicità. Per entrare però in questo mistero di amore non c’è altra via se non quella
della Croce”.
(canto e applausi)
La
sintesi delle catechesi, in sette lingue, è stata intervallata da applausi e brevi
intermezzi musicali preparati dai fedeli. Ampio il saluto che Benedetto XVI ha riservato
ai vescovi dell’Umbria, da qualche giorno in Vaticano per la visita “ad Limina”. La
missione della Chiesa, ha detto loro, ha il compito di illuminare “con la verità di
Cristo” ogni “ambito della società”:
"Annunciando
il messaggio evangelico, ogni comunità cristiana si pone a servizio dell’uomo e del
bene comune. Consapevoli di questo mandato missionario, spronate sempre più i fedeli
affidati alle vostre cure pastorali a proseguire nello sforzo di permeare gli spazi
della cultura odierna con la linfa vitale della divina grazia. Si tratta certo di
un compito non facile, ma indispensabile. La materna protezione della Vergine Santa
vi incoraggi e renda fecondo l’impegno apostolico dell’intero Popolo di Dio che è
in Umbria". Il Papa ha poi benedetto, tra gli altri, le
religiose Ancelle del Sacro Cuore di Gesù, riunite in Capitolo generale, e i sacerdoti
della diocesi di Milano che celebrano il 25.mo della loro ordinazione.